8 marzo, Primavalle ricorda Michelle Causo. I genitori: “Per noi un ergastolo di dolore”
A Primavalle gli amici e la famiglia di Michelle Causo hanno voluto ricordare la giovane, uccisa nel giugno dello scorso anno, in occasione della giornata dell'8 marzo. Un momento di ricordo e raccoglimento in via Stefano Borgia, proprio nel punto dove è stato trovato il cadavere della giovane, avvolto in sacchi neri e all'interno di un carrello della spesa. "Michelle Causo era una di noi, una ragazza di borgata, vittima dell'abbandono delle periferie e della violenza alla base di questa società" si legge sul volantino creato da "Donne de borgata" per diffondere il sit in. "Noi vogliamo l'ergastolo, deve marcire in galera" afferma l'amica Asia. Subito la madre di Michelle aggiunge: "Sappiamo che essendo un minorenne non riceverà mai una condanna simile. L'ergastolo è il nostro, un ergastolo di dolore".
Il processo per l'omicidio di Michelle Causo
Il 21 febbraio si è aperto il processo, con il rito abbreviato, per il 17enne accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, l'occultamento e il vilipendio del cadavere di Michelle. La prossima udienza al Tribunale dei minori è fissata per il 29 maggio. Durante questa giornata è prevista la deposizione in aula del killer e dovrebbe arrivare anche l'esito della perizia psichiatrica richiesta dalla difesa. Il 5 giugno è attesa la sentenza. E contro la scelta di disporre una perizia psichiatrica si è scagliato anche oggi il padre di Michelle, Gianluca. "La premeditazione fa capire che non c'è nessuna infermità mentale. Si è procurato i sacchi neri, ha provato ad occultare il cadavere di mia figlia ed ha cercato su internet quali fossero i punti vitali per colpire una persona. Se vogliono farlo passare per matto e dargli così uno sconto di pena io mi opporrò con tutte le mie forze".