25 aprile, blindata Porta San Paolo: Pro Palestina e Brigata Ebraica divisi da centinaia di agenti

A dividere la Brigata Ebraica dai manifestanti a sostegno per la Palestina, decine di blindati e agenti in assetto antisommossa. Rischio tensioni, presenti anche gli idranti.
A cura di Natascia Grbic
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Centinaia di persone sono presenti sin dalle 8 di questa mattina a Porta San Paolo, per il presidio dei manifestanti a sostegno della Palestina. La zona è completamente blindata da decine di camionette dei reparti mobili della polizia in assetto antisommossa, oltre agli idranti. "Il 25 aprile non si svende. Porta San Paolo è dei partigiani, non dei complici del genocidio", le parole con cui il Movimento studenti palestinesi, l'Associazione dei palestinesi in Italia e i Giovani Palestinesi di Roma e l'Unione Democratica arabo palestinese (Udap), hanno lanciato il presidio. Dall'altra parte della piazza, la Brigata ebraica, con uno striscione con scritto ‘Antifascisti sempre' e le bandiere dell'Italia. I rappresentanti della Comunità ebraica hanno deposto una corona di fiori e lasciato la piazza.

I manifestanti: "Roma libera la piazza dai sionisti e dai camerati"

"La forza di questa piazza è stata la determinazione e la generosità di centinaia di compagni e compagne di ogni generazione che hanno capito che non si può disertare il 25 aprile a Porta San Paolo – l'intervento di un attivista – e che per onorare i partigiani e le partigiane che ci hanno donato la libertà non si poteva non gridare forte il nostro sdegno di fronte a un genocidio che si sta consumando da settant'anni ma che negli ultimi due anni ha visto una forte accelerazione. Roma libera la piazza dai sionisti e dai camerati".

La zona di Porta San Paolo è stata divisa in due dalle forze dell'ordine proprio per evitare contatti tra i manifestanti a sostegno della Palestina e la Brigata Ebraica. Le strade limitrofe sono sorvegliate dalla polizia, da alcune parti non è possibile passare, su via Ostiense sono presenti i blindati con idranti e transenne. Si vuole evitare a tutti i costi che si ripetano le scene dello scorso anno, con tensioni e scontri.

Victor Fadlun: "Memoria non è un rito, 25 aprile la nostra data"

"Siamo qui anche oggi. Anche quest'anno. Con sobrietà, ma con fermezza. Decisi nella volontà di esserci, nel rinnovare la gratitudine verso chi ha difeso la nostra libertà e quella di tutti gli italiani. La memoria non è mai solo un rito. E il 25 aprile è la nostra data. Perché la libertà, prima di essere un diritto, è stata una conquista. E noi, gli ebrei di Roma, a quella conquista abbiamo partecipato", ha dichiarato Victor Fadlun, presidente della comunità ebraica di Roma. "Nel 1938, le leggi razziali ci hanno espulsi dalle scuole, dal lavoro, dalle università. Il 16 ottobre 1943 hanno portato via intere famiglie. Ma c'è stato chi non si è arreso e ha scelto di resistere. Ottocento ebrei italiani nelle file partigiane. Un numero enorme. Un atto di coraggio e di amore. Il 25 Aprile è questo. Ma oggi il 25 Aprile è anche un confine. Dopo il 7 ottobre, abbiamo visto riemergere l'antisemitismo. Sui muri, nei social, nelle piazze, perfino nelle istituzioni. Al dolore e all'orrore è seguito il sospetto. Alpogrom, la solitudine. Ma noi non arretriamo. Non accettiamo ambiguità. Non confondiamo carnefici e vittime. Non permettiamo che la memoria venga distorta o strumentalizzata. O, peggio, ribaltata e usata contro di noi".

"Ringraziamo le forze dell'ordine, le istituzioni, chi protegge i nostri diritti ogni giorno. Chi ci è vicino non solo quando è facile, ma quando è giusto. Perché noi siamo gli ebrei di Roma. E non dimentichiamo nulla. Ogni 25 Aprile ci saremo. A volto scoperto. A testa alta. Senza nasconderci, senza avere paura di essere quello che siamo. Uniti per la libertà".

Gualtieri: "Roma onora chi si è battuto per un'Italia libera"

"Ottant'anni fa, il 25 aprile 1945, l'Italia riconquistò la libertà – la nota del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – Ricordiamo con profonda gratitudine il sacrificio e la determinazione di quelle donne e quegli uomini che lottarono contro il nazifascismo e riscattarono il Paese. Roma, città Medaglia d'oro per la Resistenza onora oggi la memoria di tutti coloro che si sono battuti per consegnarci un'Italia libera e democratica. Il loro esempio ci guida ancora oggi nell'impegno quotidiano per difendere e promuovere i principi fondamentali della nostra Repubblica: libertà, democrazia, giustizia sociale e uguaglianza nei diritti. Manteniamo viva la memoria di quella pagina fondamentale della nostra storia, trasformandola in ispirazione per difendere quelle conquiste e costruire insieme un futuro migliore. Buona Festa della Liberazione a tutte e a tutti!".

Giovani Palestinesi: "Grave da Anpi aver abbandonato Porta San Paolo"

"Non accettiamo che l’accusa strumentale di antisemitismo venga usata per silenziare chi si oppone al genocidio in Palestina – avevano scritto in un comunicato i Giovani palestinesi, lanciando il presidio a Porta San Paolo – Non permetteremo che la piazza del 25 Aprile venga strumentalizzata per legittimare l’occupazione israeliana e i suoi crimini. Proprio come si lottava ieri contro il genocidio nazifascista, è nostro dovere lottare oggi contro quello perpetrato da Israele. Denunciamo la grave responsabilità politica dell’ANPI Nazionale nell’aver abbandonato la difesa di Porta San Paolo, lasciando che un luogo simbolo venisse usurpato da chi oggi rappresenta un nuovo fascismo. In quella piazza non accetteremo simboli sionisti!".

Il corteo di Anpi terminerà a Parco Schuster

A differenza degli altri anni, l'Anpi ha deciso di non terminare il suo tradizionale corteo, che partirà alle 9.30 da largo Bompiani, a Porta San Paolo. La manifestazione terminerà infatti a Parco Schuster, dove sarà allestito il palco che ospiterà gli interventi per l'80esimo anniversario della Liberazione. La presidente dell'Anpi Roma Marina Pierlorenzi, in un'intervista a Fanpage.it, ha spiegato che quest'anno, dato l'enorme afflusso di persone previsto, si è deciso di optare per una piazza più grande, che potesse contenere e ospitare migliaia di persone. C'è chi ritiene però che si sia voluta evitare Porta San Paolo per non ritrovarsi nella situazione dello scorso anno, con le tensioni tra Brigata ebraica e manifestanti pro Palestina. "Abbiamo deciso di cercare un posto che avesse una capacità di accoglienza maggiore – le parole di Pierlorenzi – È chiaro che c'è anche la volontà di sottrarsi a forme parassitarie di altri che negli anni passati hanno approfittato della nostra piazza per avere visibilità, senza aver nemmeno valorizzato i valori del 25 aprile".

Migliaia le persone alla manifestazione dell'Anpi

Sono migliaia le persone che hanno partecipato alla manifestazione lanciata da Anpi e che è partita alle 9.30 da largo Bompiani. In testa la presidente Marina Pierlorenzi, con lo striscione ‘I partigiani'. Tantissime le bandiere della pace, della Cgil, del Pd e Avs. Angel Marasca, presidente della sezione Anpi Roma Centro Storico di Roma, ha portato con sé un'immagine di Papa Francesco, accolta dagli applausi. "Ho portato Papa Francesco perché per me è il rappresentante della lotta universale per i diritti umani, della non violenza e della giustizia sociale e quindi deve essere qui essendo il difensore dei diritti umani, lui ha anche chiesto verità e giustizia per i desaparecidos. E poi ci dà tanta allegria, oggi sarebbe stato insieme alla gente", ha dichiarato Marasca.

Potere al Popolo, urla contro Anpi e Pd

In coda al corteo, Cambiare Rotta, Potere al Popolo e Fronte della Gioventù Comunista, che però si sono poi diretti verso Porta San Paolo. Alcuni militanti di Potere al Popolo, prima di staccarsi, hanno gridato contro la manifestazione dell'Anpi "Siete democristiani, andate voi a piazza Schuster, abbiamo lasciato Porta San Paolo ai sionisti".

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