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17enne pestato a Colleferro, il gip non convalida il fermo: gli aggressori finiscono ai domiciliari

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Velletri riteneva illegittimo il fermo della polizia giudiziaria nei confronti di Cristian Marozza e Lorenzo Farina, accusati di aver pestato a sangue un diciassettenne di Colleferro sabato scorso. Per i due indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari.
A cura di Paola Palazzo
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Il pericolo di fuga non sussiste e quindi il fermo non è stato convalidato. Scattano comunque i domiciliari per Lorenzo Farina, di 19 anni, e Cristian Marozza, di 18 anni, accusati di aver pestato a sangue un ragazzo di 17 anni sabato scorso a Colleferro, in provincia di Roma. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Velletri, Ilaria Tarantino, riteneva illegittimo il fermo della polizia giudiziaria nei confronti dei due ragazzi che, a seguito dell'aggressione, sono stati prelevati dalle rispettive abitazioni. Secondo quanto riportato dal gip del tribunale veliterno, gli indagati hanno ammesso il pestaggio e si sono dichiarati profondamente pentiti di quanto accaduto.

Gli aggressori avevano già incontrato la vittima un mese fa

In base alle ricostruzioni effettuate dal gip e dalla polizia, sarebbe stato il 17enne a provocare la lite con Marozza. Non era la prima volta che i due si incontravano. Secondo quanto dichiarato dai due indagati, un mese fa c'era già stata una discussione con gli amici della vittima. Una questione di "sguardi" tra il gruppo del diciassettenne e la comitiva di Marozza e Farina. Al momento della drammatica vicenda, che si è consumata sabato scorso a Colleferro, su corso Filippo Turati, erano presenti in tutto otto persone: la vittima era in compagnia di tre amici e Marozza e Farina con altri due. Gli accusati hanno colpito con un pugno in faccia la vittima, facendola cadere a terra e colpendola con un calcio sul volto. Marozza e Farina sono accusati di lesioni gravi in concorso aggravate da motivi abietti e futili. Inoltre, il gip ha sottolineato che a causa dei precedenti che coinvolgono gli indagati con la comitiva del diciassettenne, non è escluso il pericolo di reiterazione del reato.

Picchiato dopo aver difeso un amico, preso in giro dai due aggressori

Il ragazzo aggredito a Colleferro sarebbe stato picchiato per ripicca. "Qualche tempo primaha spiegato in una intervista a Fanpage.it il sindaco della città, Pierluigi Sannaaveva difeso un amico da una presa in giro, e i due ragazzi se la sarebbero presa scagliandosi contro di lui". La vittima si trova ancora ricoverata al nosocomio San Giovanni di Roma a causa delle ferite riportate durante l'aggressione. Stando al referto dell'ospedale, il giovane ha una frattura pluriframmentaria della parte anteriore del seno mascellare di sinistra. Quella che si è consumata sabato scorso a Colleferro è una vicenda che presenta tante, forse troppe, similitudini con il caso di Willy Monteiro Duarte, ucciso di botte sempre a Colleferro la sera del 6 settembre 2020. Sia gli aggressori di Willy che del diciassettenne hanno un passato da lottatori di MMA. Un fattore che non è passato inosservato e che ha aperto una discussione sul ruolo che le arti marziali hanno in certi contesti sociali: "Spesso diamo in mano ai giovani strumenti che non sono in grado di padroneggiare – ha dichiarato il vicesindaco Giulio Calamita – non si rendono conto della complessità del mondo che li circonda e le conseguenze dei loro comportamenti.

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