Roma Metropolitane, Marino rimuove i vertici: “Lavori in ritardo sulla linea C”
Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha firmato un’ordinanza per la revoca dei vertici di Roma Metropolitane, la società che si occupa dei lavori delle linee metro della Capitale. La ragione della decisione è il ritardo dei lavori per il completamento della linea C. “Ho rimosso i vertici di Roma Metropolitane. La Metro C è una priorità di questa amministrazione e l'attuale Cda ha disatteso gli atti di indirizzo della giunta, mettendone a rischio il completamento”, con queste parole il primo cittadino romano sulla sua pagina facebook ha giustificato il motivo della decisione. Il provvedimento è arrivato comunque dopo una diatriba che ormai va avanti da tempo tra il Comune di Roma e la società. “Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha firmato l'ordinanza di revoca, sussistendo giusta causa, degli amministratori di Roma Metropolitane Srl, società partecipata integralmente dal Campidoglio" si legge nel comunicato del Campidoglio.
Compromessa la fiducia tra Campidoglio e dirigenza della società
Nel comunicato il comune spiega che alla base della decisione c'è “un lungo percorso di accertamenti condotto dal Campidoglio che ha portato a verificare come l'azione amministrativa del Consiglio di amministrazione di Roma Metropolitane abbia disatteso gli atti di indirizzo dell'attuale amministrazione capitolina relativi alle materie di competenza della società”. Nella nota si spiega anche che ormai l'amministrazione capitolina “ha rilevato nell’operato di Roma Metropolitane un livello di criticità tale da far dubitare dell'affidabilità dell'attuale gestione aziendale, in particolar modo rispetto alle scadenze dei tempi di realizzazione della linea C della metropolitana, del cui rispetto l'attuale compagine manageriale era ben consapevole da tempo e che ha dimostrato di non saper gestire in maniera adeguata, rischiando di compromettere la realizzazione dell'opera". "L'operato dell'attuale dirigenza di Roma Metropolitane ha quindi compromesso la fiducia tra il Campidoglio e i propri rappresentanti in seno al Cda della società stessa" concludono dal Comune capitolino.
