Roma manifestazione 18 dicembre, la Questura: “Sì ai Forconi, no ai migranti”
Il 4 dicembre del 2000, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tenuto conto dell’ampio e crescente numero di migranti nel mondo, ha proclamato il 18 dicembre "Giornata internazionale dei migranti"; il 18 dicembre 1990, l'ONU aveva già approvato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, attualmente ratificata in 45 Stati, la quasi totalità dei quali costituita da Paesi di provenienza dei flussi migratori. L'Italia tuttavia non è tra questi. Nonostante ciò in molte città italiane dopodomani si terrà "La giornata Internazionale per i diritti dei migranti e dei rifugiati" il cui slogan è "Un mondo nel quale nessun essere umano, nessun lavoratore o lavoratrice, sia illegale!"
Non a Roma però, come denuncia oggi Dinamopress, citando le associazioni Scuole di italiano degli spazi sociali, Sportelli di tutela dei diritti di migranti e rifugiati e Associazioni antirazziste:
La Questura di Roma ha preso oggi una decisione gravissima e senza precedenti, negando l’autorizzazione al corteo. La motivazione è la concomitante mobilitazione nazionale dei cosiddetti “forconi”. Questo fatto rende ancora più grave il divieto. La Questura vorrebbe impedire la manifestazione della Roma meticcia, quella delle lotte sociali che rivendicano diritti e dignità per tutti, per dare spazio e agibilità solo a chi agita retoriche nazionaliste e, in alcuni casi, xenofobe e antisemite.
Denunciamo che a Roma e in molte altre città italiane dentro questo presunto “movimento” trovano spazio le organizzazioni neofasciste di CasaPound e Forza Nuova, che vorrebbero cavalcare il malcontento sociale provocato dalla crisi, come in altri paesi stanno facendo le destre populiste (dal Front National a Alba Dorata).
L'invito della associazioni alla "Roma meticcia democratica e antifascista" è quello di "difendere il diritto a manifestare per le strade della nostra città. Invitiamo i cittadini migranti, le associazioni antirazziste, i precari e le precarie, gli studenti delle scuole e delle università (caricati ieri dalla stessa polizia che si toglie il casco davanti ai “forconi” e ai tricolori), le organizzazioni sindacali conflittuali a unirsi per costruire insieme una grande giornata di lotta.