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Roma: 14enne gay si toglie la vita. “Nessuno mi capisce”

Il ragazzo si è tolto la vita dopo aver lasciato una lettera: “Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia”.
A cura di D. F.
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Un ragazzo di 14 anni si è tolto la vita a Roma. Il giovane, in un biglietto lasciato prima di gettarsi dal terrazzo del condominio in cui viveva, ha scritto: "Sono omosessuale, nessuno capisce il mio dramma e non so come farlo accettare alla mia famiglia". Poi si è ucciso. Prima di compiere il gesto due giorni fa, il giovane ha lasciato due messaggi in cui chiedeva scusa alla famiglia e spiegava che la decisione di farla finita era legata alla sua omosessualità. Le lettere raccontano di derisioni e prese in giro da parte di alcuni coetanei che lo avevano addirittura escluso dal loro gruppo di amici.

Non è il primo episodio di questo tipo che accade nella capitale. Nel novembre scorso un ragazzo di 15 anni, sempre a Roma, dopo una mattinata a scuola tornò a casa, prese una sciarpa e si impiccò davanti al suo fratellino: il padre lo trovò solo quando ormai era troppo tardi. Si scoprì ben presto che il giovane era frequentemente vittima di insulti e angherie da parte dei suoi coetanei, che lo deridevano sia a scuola sia su facebook, anche per il modo che aveva di vestirsi. Per il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo, il giovane fu vittima di omofobia, perché discriminato per la dichiarata omosessualità: “Chiediamo che venga fatta luce sulle ragioni del suicidio”, affermò.

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