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Roberto Straccia: dolore e ombre sulla morte del giovane

Pochi dubbi sul ritrovamento di un cadavere avvenuto ieri a Bari: la Polizia ha trovato le chiavi e l’iPod di Roberto Straccia. Gli inquirenti indagano sul passato del ragazzo, che avrebbe già tentato il suicidio a 17 anni.
A cura di Carmine Della Pia
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morte roberto straccia

Non vi sono speranze concrete, ormai, per il ritrovamento di Roberto Straccia. Lo studente di Pescara scomparso lo scorso 14 dicembre è, con tutta probabilità, la persona ritrovata ieri sul litorale di Bari. I genitori non hanno riconosciuto la salma, in quanto il volto si presenta particolarmente tumefatto, ma la madre ha affermato che l'abbigliamento corrisponde a quello che indossava il figlio: K-way azzurro, scarpe bianche da ginnastica, pantaloncini rossi da jogging. La Polizia ha ritrovato anche il mazzo di chiavi di Roberto e il suo iPod. Per gli esami del Dna si dovrà attendere fino a domani, ma il padre della vittima ha già liberato la stanza che il ragazzo divideva con altri studenti universitari.

Il dolore dei familiari

"Abbiamo fatto tutto il possibile, lo abbiamo cercato tanto, ma è stato inutile", ha riferito Mario Straccia, il papà di Roberto. "La nostra presenza qui non ha più senso, ci ritiriamo nel nostro dolore", ha aggiunto, anche se nei prossimi giorni Mario dovrà far ritorno a Bari, dove sarà effettuata l'autopsia sul cadavere ritrovato ieri. "Per un padre un ragazzo è sempre perfetto. Ma non sono solo io a descrivere Roberto così, lo dicono tutti. Poche parole ma quelle giuste, questo era Roberto", ha concluso l'uomo.

Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire le cause del decesso, anche se è stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Amici e genitori del ragazzo si oppongono fermamente a tale ipotesi, anche se diversi aneddoti noti solo ora stanno spingendo gli investigatori a non escludere alcuna pista. Roberto Straccia avrebbe provato a suicidarsi a 17 anni. A qualche anno fa, poi, risale una poco chiara vicenda legata a vuoti di memoria e liti con i coinquilini. Per entrambi gli episodi, i genitori hanno spiegato: "sono incidenti senza significato".

Roberto avrebbe già tentato il suicidio

Roberto Straccia

La Procura di Fermo indaga sulla vita di Roberto Straccia, scomparso il 14 dicembre scorso e ritrovato cadavere, stando alle indagini, ieri mattina. Secondo gli inquirenti, Roberto, nel 2004, e, quindi, all'età di 17 anni, avrebbe tentato il suicidio nella casa di famiglia ingerendo una Sprite mista a pesticidi trovati nell'azienda agricola del padre Mario. Si sarebbe chiuso nella stanza, ma i familiari lo avrebbero salvato in tempo. La famiglia si è sempre opposta a tale versione, sostenendo che la bevanda fosse già contaminata al momento dell'acquisto.

Nel marzo del 2009, poi, Roberto si presentò al pronto soccorso di Pescara tumefatto e in stato confusionale. Stando alle parole di Angelo De Gruttola, 23 anni, coinquilino e amico di Straccia, questi "aveva bevuto molto", quella sera, e si era procurato quelle ferite battendo la testa per strada. I familiari riferirono che il giovane si era procurato le ferite battendo la testa a casa, ovvero nell'appartamento che condivideva con i colleghi universitari, ma il primario che lo visitò sostiene ora che "quelli erano evidenti segni di colluttazione". Molte speculazioni, poi, sono sorte per quanto scritto sul referto, "amnesia momentanea". La verità è che Roberto Straccia , semplicemente, non ricordava quanto accaduto poiché ubriaco. Gli amici del giovane riferirono di averlo trovato per strada, in evidente stato confusionale.

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