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Roberto Saviano: “Chi ha tolto scorta a Ruotolo, sa che rischia perché Zagaria cova rancore?”

Roberto Saviano commenta la revoca della scorta a Sandro Ruotolo: “Revocata la protezione a Sandro Ruotolo, che ha fatto la storia del giornalismo d’inchiesta. Chi ha deciso, ha tenuto conto della ‘lunga memoria’ del clan dei Casalesi? Sa che Michele Zagaria, che ha considerato Ruotolo suo nemico, non intende collaborare con lo Stato e cova rancore?”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo suscita indignazioni e polemiche, non solo da parte di esponenti politici. Si schiera apertamente al fianco di Ruotolo anche lo scrittore e giornalista Roberto Saviano, che interviene con un post su Facebook: “Revocata la protezione a Sandro Ruotolo, che ha fatto la storia del giornalismo d’inchiesta. Chi ha deciso, ha tenuto conto della ‘lunga memoria’ del clan dei Casalesi? Sa che Michele Zagaria, che ha considerato Ruotolo suo nemico, non intende collaborare con lo Stato e cova rancore?”. Secondo Saviano, dunque, la revoca della scorta comporta un grave rischio per la sicurezza di Ruotolo per le minacce che gli sono state rivolte dei Casalesi.

Le parole di Saviano vengono confermate anche da un testimone di giustizia, Luigi Coppola, secondo cui “anche Sandro Ruotolo, come noi testimoni di giustizia, è diventato un candidato alla morte. La camorra ringrazierà il signor ministro dell'Interno Salvini e per farlo festeggerà con l'omicidio di uno di noi, che la camorra l'abbiamo denunciata e fatta condannare: da questo momento siamo tutti sotto tiro, con il benestare del ministro Salvini. Il Movimento per la lotta alla criminalità organizzata – di cui Coppola è rappresentante – esprime solidarietà al giornalista Sandro Ruotolo per la revoca della scorta”.

Sulla vicenda intervengono anche l’ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa. Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti, spiega: “Saremmo felici se fossero cessate le esigenze di massima tutela per Sandro Ruotolo. Siamo invece molto preoccupati perché la decisione non appare supportata da valutazione ponderata. Una scelta del genere va spiegata con trasparenza perché la tutela di un giornalista fortemente esposto riguarda l'opinione pubblica e l'idea di Paese che il governo ha”.

Fnsi e il sindacato unitario giornalisti della Campania hanno invece inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per chiedere di rivedere la decisione di togliere la scorta al giornalista: “Le segnaliamo l'improvvisa decisione di levare la scorta a Sandro Ruotolo, coraggioso cronista sottoposto a vigilanza dopo le sue inchieste sulla camorra a Caserta e dintorni – scrivono il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, insieme con il segretario del Sugc Claudio Silvestri -. Lei medesimo, di recente a Napoli, ha avuto modo di apprezzare il coraggio e l'autorevolezza professionale di Ruotolo e avrà modo di ribadire anche la sua contrarietà a questa decisione. Ruotolo, ancora oggi, continua ad essere un punto di riferimento per centinaia di giovani che tentano di contrastare la criminalità organizzata. Le sue inchieste, pubblicate da Fanpage, hanno contributo a ‘illuminare' territori occupati dalle mafie e hanno aiutato lo Stato a contrastarle. Ruotolo ha anche accettato l'incarico di presidente dell'Unione cronisti della Campania e rappresenta un punto di riferimento per tutte le istituzioni della professione e, soprattutto, per i cronisti più giovani, precari ed esposti alle aggressioni della criminalità. Levargli la scorta sarebbe una scelta incomprensibile e pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell'impegno di questi anni. Siamo certi che non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno di questa battaglia di civiltà e di libertà”.

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