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Roberto Lassini accerchiato, Letizia Moratti: “Ritiri la sua candidatura”

Come Schifani e Mantovani, anche il sindaco di Milano Letizia Moratti prende le distanze dal gesto di Roberto di Lassini, l’ex sindaco di Turbigno che ha fatto tappezzare Milano con i manifesti “Via le Br dalle Procure”. Per il sindaco la candidatura di Lassini non è compatibile con la sua.
A cura di Alfonso Biondi
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Pdl a Milano

Tutti contro Roberto Lassini. Dopo i manifesti "Via le Br delle Procure" con i quali ha fatto tappezzare Milano, tutti mollano l'ex sindaco democristiano di Turbigno. Tutti a partire da Letizia Moratti che ha affermato: "la mia candidatura è incompatibile con la presenza di Roberto Lassini nella lista del Pdl". L'aut-aut del sindaco di Milano conferma la linea dell'intero partito che starebbe premendo affinché Lassini faccia un passo indietro e ritiri la sua candidatura.

E' stato proprio il coordinatore regionale della Lombardia Mario Mantovani a scrivere una lettera all'autore dei discussi manifesti per chiedergli ufficialmente di rinunciare alla candidatura. Nella lettera Mantovani si rivolge all'ex sindaco spiegandogli che "quella da lei intrapresa non è la strada giusta e la provocazione da lei promossa, facendo riferimento alle BR, risulta essere inaccettabile e pertanto da respingere fermamente". Il danno d'immagine che il Pdl ha subito da questa faccenda è enorme e candidare Lassini potrebbe rivelarsi una scommessa molto rischiosa. Forse troppo.

Già, perché quei manifesti hanno alzato un enorme polverone, tanto che lo stesso Napolitano, nella lettera che ha inviato al vice-presidente del Csm Vietti, ha parlato di una "provocazione ignobile". L'ex sindaco di Turbigno s'era detto esterrefatto delle dure parole di Napolitano, ma aveva anche annunciato che non era intenzionato a ritirare la propria candidatura. Le parole del sindaco Moratti però potrebbero essere il colpo di grazia dopo un violentissimo fuoco incrociato. Insomma se il candidato a sindaco non ti vuole nella sua lista, pensare di rimanerci comunque sembra una presa di posizione difficile da conservare. Anche il Presidente del Senato Renato Schifani ha condannato il gesto, invitando tutto il partito a "prenderne le distanze senza se e senza ma".

Tutti contro Roberto Lassini. Sarà mica perché è un pesce piccolo? E perché gli autorevoli esponenti del Pdl non sollevano la questione delle provocazioni alla magistratura anche con gli altri pesci, quelli un po' più grandicelli? L'operato di Lassini è senza dubbio da condannare ma bisogna anche tener presente che è stato dettato, con buona probabilità, dall'atteggiamento di un partito che sta sollevando un vero e proprio scontro istituzionale contro la magistratura. Insomma punirne uno per non educarne nessuno.

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