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Roberta Ragusa, riprendono le ricerche nei campi e nei cimiteri

La prossima settimana riprenderanno a pieno regime le ricerche della donna scomparsa da ormai oltre un anno e mezzo dalla sua casa di Gello, a Pisa. Saranno utilizzati strumenti sofisticati tra cui sonde capaci di vedere sotto terra.
A cura di Susanna Picone
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L’amante di Antonio Logli è stata interrogata per tre ore in Procura in merito al caso di Roberta Ragusa, scomparsa da Gello nel gennaio del 2012. All’uscita si è rivolta in lacrime ai giornalisti: “Andate via, siete solo degli avvoltoi”.

Il caso di Roberta Ragusa, la mamma di Gello (Pisa) scomparsa da casa sua ormai 20 mesi fa, è ancora avvolto nel mistero. Nel registro degli indagati vi è il nome di Antonio Logli, il marito della donna  e padre dei suoi figli accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ma nonostante le ricerche degli ultimi mesi il corpo di Roberta non è stato trovato. La prossima settimana riprenderanno a pieno regime con l’ausilio di sofisticate tecnologie. Per trovare Roberta Ragusa sarà utilizzato un georadar di ultima generazione e sonde capaci di “vedere” sotto terra. Sarà utilizzato di nuovo il sistema Stream X capace di distinguere oggetti fino a 3 metri di profondità.

Le ricerche del corpo di Roberta nei cimiteri della zona – Da quanto si apprende da fonti investigative, l’apparato sarà affiancato anche da altri strumenti e sonde in grado di percepire la presenza di oggetti nel sottosuolo. Si cercherà il corpo di Roberta Ragusa nelle campagne che circondano l’abitazione di Antonio Logli ma non solo. Gli investigatori cercheranno anche nei cimiteri della zona, se le tecnologie lo permetteranno, per guardare nei loculi senza scoperchiarli ma intervenendo solo se vi è la certezza che ciò che gli strumenti rilevano non sono sepolture “tradizionali”.

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