Roberta Ragusa, indagini su pc e stampante. Giallo a una svolta?
Gli investigatori di Pisa continuano a lavorare per tentare di risolvere il giallo di Roberta Ragusa, l’imprenditrice di Gello scomparsa nel nulla da casa sua la notte tra il 12 e il 13 gennaio del 2012. Ad oggi suo marito Antonio Logli è indagato per l’omicidio e occultamento del cadavere della donna, ma l’uomo ha sempre negato ogni accusa. E nel giallo di Roberta Ragusa, in questi mesi, sono stati diversi i testimoni che hanno raccontato di aver visto qualcosa quella notte. Uno di questi, recentemente uscito allo scoperto, è il vigile del fuoco Filippo Campisi. Sono suoi i pc e una stampante che i carabinieri del nucleo investigativo di Pisa hanno acquisito per compiere accertamenti tecnici. Il materiale è stato consegnato alla procura direttamente dal pompiere. Campisi nelle ultime settimane, a mesi di distanza dalla scomparsa di Roberta, ha raccontato di aver visto quella notte una donna in vestaglia salire su una vecchia jeep parcheggiata davanti casa di Logli.
Trovare conferme al racconto di Campisi – Da quanto si apprende, gli investigatori stanno cercando dei riscontri a quanto raccontato dal vigile del fuoco la cui testimonianza, appunto, è arrivata molto tardi e solo perché qualcun altro aveva indirizzato gli investigatori su di lui. Campisi aveva tentato di restare nell’anonimato: ai carabinieri che lo hanno interrogato ha però detto anche che nell'aprile 2013, quando ormai il caso Ragusa era diventato di dominio pubblico, scrisse e inviò una lettera anonima riferendo i dettagli di quell’avvistamento alla stazione dei carabinieri di San Giuliano Terme. A quanto pare gli inquirenti hanno ancora dei dubbi sulla sua testimonianza e per questo avrebbero deciso di esaminare i dispositivi elettronici per trovare conferme al suo racconto.