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Rivolta contro la condanna alle Pussy Riot. E il Guardian pubblica la loro ultima canzone

Dagli artisti alla società civile europea e americana fino ai fan e agli attivisti per la libertà d’espressione: si moltiplicano le mobilitazioni dopo la clamorosa condanna del trio punk russo. Il quotidiano inglese Guardian pubblica l’ultimo inedito della band.
A cura di Redazione
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C'erano già state proteste in tutto il mondo: quella clamorosa della rockstar Madonna che si era rivolta direttamente a Putin per chiedere di lasciare libere le tre componenti del gruppo punk russo ‘Pussy Riot'. E poi anche altri esponenti del mondo dello spettacolo: dai Red Hot Chili Peppers a Paul McCartney. E invece la condanna, durissima, è arrivata: 2 anni di carcere per le cantanti, accusate di aver unito l'odio religioso al teppismo per aver intonato una preghiera ‘anti-Putin' in una cattedrala moscovita.

Immediate le proteste in tutto il mondo: ovviamente a Mosca, davanti al tribunale, dove si sono registrati anche tafferugli e alcuni arresti. Proprio lì due dei più noti oppositori russi, Sergei Udaltsov e l'ex campione di scacchi Gary Kasparov, sono fra le persone arrestate. Fuori dal tribunale la polizia ha gridato ai manifestanti: "Smettetela di disturbare l'ordine pubblico" e la gente ha risposto a tono: "Smettete di disturbare la costituzione".

Intanto a sorpresa il quotidiano inglese The Guardian ha pubblicato l'ultimo inedito delle tre cantanti prima dell'arresto, avvenuto 5 mesi fa.

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