Ne abbiamo parlato spesso in questi ultimi giorni, sottolineando come, nonostante sia da tutti considerato un tema fondamentale, i partiti ancora non riescano a trovare la quadra sulla nuova legge elettorale. La cosa paradossale è che, al passare dei giorni, cresceva anche una sola tremenda preoccupazione: che dalla confusione, dai compromessi e dalle trattative uscisse una legge peggiore del Porcellum stesso. Operazione del resto non semplice, dal momento che fare una legge peggiore della porcata calderoliana sembrava molto difficile. Sembrava, appunto. Invece, stando agli ultimi rumors, sembra proprio che i nostri brillanti rappresentanti possano riuscire nel capolavoro. "Fare peggio del Porcellum", sembra il titolo di un film di seconda fascia, invece è il miracolo politico che potrebbe concretizzarsi se le voci di queste ultime ore fossero confermate.
Innanzitutto si parla con insistenza di un "blitz" di Popolo della Libertà ed Unione di Centro che servirebbe a sbloccare una situazione cristallizzata. Il piano sul quale sembrano poter convergere Casini ed Alfano è "rivelato" da Carmelo Lopapa su Repubblica: "Il modello è quello tedesco. Con sbarramento e preferenze. Nella bozza, l'ipotesi di collegi elettorali ridotti alla Camera e ancor più piccoli al Senato. Soluzione che troverebbe in aula il sostegno dei leghisti".
Una soluzione invisa ovviamente al Partito Democratico, contrario alle preferenze e da sempre convinto della necessità di assegnare un premio di maggioranza che garantisca la governabilità. Nulla è dato sapere intorno alla questione delle liste bloccate (che dovrebbero in parte essere confermate). Ed è a partire da questo punto che ci sentiamo di ipotizzare che il pastrocchio conclusivo potrebbe essere ben peggiore del Porcellum.Con una percentuale di liste bloccate, tanto per non farsi mancare la possibilità di nominare gli "amici degli amici". Con il ritorno al proporzionale puro che toglierebbe anche quel residuo di governabilità, rimanderebbe ad "altra sede" la responsabilità di formare un Governo e sostanzialmente obbligherebbe il Paese a subire l'ennesimo inciucio, con un esecutivo frutto di compromessi ed accordi sottobanco ed un Presidente del Consiglio "di garanzia". Che poi, sia detto per inciso, il proporzionale debba essere necessariamente il punto di riferimento è una forzatura politica, come ben messo in evidenza da Mariuzzo su linkiesta. Insomma, il peggio del Porcellum (le liste bloccate), il peggio della legge elettorale della Prima Repubblica (proporzionale secco senza premio di maggioranza), il peggio del sistema elettorale tedesco (il "soprannumero degli eletti", tema sul quale ritorneremo a breve), il peggio dei modelli "occidentali" (la soglia di sbarramento che, nei fatti, mortifica la rappresentanza e non è un argine alla proliferazione dei partiti) e, riguardo le preferenze (tema comunque complesso), il peggio della concezione personalistica della politica. Insomma, fare peggio del Porcellum si può. Beh, si potrebbe…