Rinnovo contratti statali, c’è l’accordo con i sindacati: aumento medio di 85 euro al mese
L'accordo tra sindacati e governo sul contratto della Pubblica amministrazione, alla fine, è stato chiuso. Dopo un blocco di sette anni e una giornata di confronto, il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, e i rappresentanti delle categorie hanno firmato le linee guida che dovranno sovrintendere l'apertura delle trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni.
Il segretario della Cgil Susanna Camusso, al termine dell'incontro, ha annunciato che il governo "si è impegnato per un totale di 5 miliardi di euro nell'arco di un triennio 2016-2018" per i rinnovi contrattuali dei quattro comparti della Pubblica amministrazione. Giovanni Faverin, segretario della Cisl Fp, invece, ha parlato di "cambio di passo che volevamo e che abbiamo ottenuto grazie alla mobilitazione coraggiosa e determinata di milioni di lavoratori pubblici. Abbiamo firmato un accordo sul pubblico impiego per una nuova stagione dei servizi pubblici, con i lavoratori per i cittadini. La maratona del lavoro pubblico continua".
Ad accordo chiuso, la ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, ha spiegato in conferenza stampa che palazzo Chigi si è impegnato per il triennio 2016-2018, prevedendo risorse finanziarie aggiuntive nella prossima legge di Bilancio, per un ammontare complessivo di poco meno di 5 miliardi di euro: "L'aumento sarà di 85 euro medi, abbiamo insistito sul fatto che siano medi" anche per dare "una maggiore attenzione e un maggiore sostegno ai redditi bassi, a chi ha sofferto di più la crisi e il blocco contrattuale". In sostanza, "non è detto che l'incremento sia uguale per tutti", andrà "di più a chi ha di meno". L'accordo raggiunto oggi, ha concluso, "rappresenta una bella giornata per tutto il Paese: abbiamo agito in coerenza e con lo spirito unitario che dall'inizio ha mosso il governo, mai per dividere il Paese ma per migliorare la qualita' di vita dei cittadini".
Secondo una nota di Cgil-Fp, "dopo sette anni di blocco della contrattazione si interviene correggendo le norme introdotte dalla legge Brunetta e dalla buona scuola che limitavano la contrattazione ridandole ruolo e titolarità. Si ripristina un sistema di relazioni sindacali in tutti i settori basato sulla partecipazione di lavoratori e sindacati all'organizzazione e alle condizioni di lavoro, alla valorizzazione professionale, che supera la pratica degli atti unilaterali. Di particolare valore la garanzia assunta dal governo di rinnovare i contratti dei lavoratori precari assunti dalle pubbliche amministrazioni in scadenza e l'impegno a superare con apposite norme il precariato all'interno della legge quadro che dovrà essere prossimamente varata".
Per i sindacati, un punto importante è "anche l'introduzione nel settore pubblico di welfare contrattuale con misure che integrano le prestazioni pubbliche. Le soluzioni salariali indicate nelle linee guida fanno riferimento a un aumento contrattuale di 85 euro medie mensili per il triennio 2016-2018. Si è, inoltre, convenuto di trovare una soluzione che tuteli le retribuzioni dei lavoratori garantendo che gli aumenti contrattuali abbiano efficacia per tutti senza che possano incidere sul bonus degli 80 euro. Dopo anni di blocco della contrattazione, di promesse mancate, di sacrifici dei lavoratori, si intravvede una concreta possibilità di rinnovare i contratti. Ogni punto dell'intesa prevede uno strumento di attuazione degli impegni assunti: legge di bilancio, atto di indirizzo sulla contrattazione, riscrittura del testo unico che ci consentirà di verificare passo dopo passo se siamo sulla strade per un rinnovo positivo dei contratti". Il testo condiviso con il governo "è un primo importante risultato che premia le mobilitazioni dei lavoratori pubblici di questi anni e, se concretizzato, lascia alle spalle una stagione di legislazione punitiva del lavoro pubblico aprendo la strada alla valorizzazione e contrattualizzazione dei dipendenti pubblici", ha concluso la Cgil.