Rinasce Forza Italia senza Alfano. Berlusconi è il leader: “In campo per la libertà”
Ore 13.00 – Berlusconi riprende la parola e legge i valori di Forza Italia. Dopo l'approvazione all'unanimità del documento congressuale che sancisce la sua leadership nella rinata Forza Italia, il Cavaliere ha voluto rileggere alcuni passaggi del discorso fatto nel febbraio del 1994, in cui esplicitava i "valori" del movimento: la libertà, di pensiero, opinione, espressione, associazione, impresa, mercato; la famiglia; la giustizia; il rispetto e l'amore verso chi è più debole; la concorrenza, il progresso e la competizione.
Ore 12.50 – Berlusconi termina il discorso visibilmente commosso, chiedendo ai presenti di tornare in campo per "costruire un Paese libero". Successivamente Brunetta prende la parola e, dopo aver ricordato che il nuovo stato maggiore dell'organizzazione del partito è formato da lui, Romani, Gasparri, Malan, Fontana e Matteoli, spiega che al Consiglio Nazionale sono presenti oltre i due terzi degli aventi diritto. Poi la lettura del documento posto ai voti: durissima opposizione al tentativo di estromettere il Cavaliere dal Parlamento, denuncia ferma del tentativo di sovvertire la volontà degli elettori, urgenza della riforma della giustizia e sospensione della attività del Popolo della Libertà. Infine la nuova investitura "giuridica e politica" per il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
Ore 12.45 – "Nascono i club Forza Silvio". Il Cavaliere annuncia non solo il ritorno a Forza Italia, "la resurrezione di un nome che tutti abbiamo nel cuore", ma anche la ristrutturazione della macchina organizzativa. Si tornerà ai club, che si chiameranno "Forza Silvio" e avranno il compito di formare la nuova classe dirigente e soprattutto di opporsi dialetticamente alla sinistra, come "delle sentinelle che istruiremo via Internet" che dovranno vigilare affinché non si ripeta quanto successo alle ultime elezioni con "i professionisti del broglio che ci hanno rubato 1,6 milioni di voti".
Ore 12.40 – “Magistratura irresponsabile e impunita”: come spesso accaduto negli ultimi mesi, il Cavaliere ha parlato anche del “problema” della giustizia in Italia. “Abbiamo una magistratura che, unica nei Paesi civili, è incontrollabile, irresponsabile e se sbaglia fruisce di un'assoluta impunità”, ha spiegato Berlusconi nel suo discorso. “I giudici si giudicano tra di loro in virtù di un privilegio medievale che dà alla magistratura la possibilità di giudicarsi tra i componenti della stessa casta”, ha detto ancora. La magistratura – ha spiegato l’ex premier – “è un ordine dello Stato, una casta di impiegati dello Stato che hanno vinto un concorso, è circondata da un'aureola di sacralità che è meritata quando i giudici sono imparziali, ma Magistratura democratica si è trasformata in un potere, anzi in un contropotere dello Stato, non c'è la possibilità che il governo possa approvare qualcosa si cui l'Anm è contraria”.
Ore 12 – “Io davo fastidio a Merkel e Sarkozy”. Così ancora Berlusconi dal palco affermando come la politica di austerità abbia premiato solo la Germania. A tal proposito ha fatto riferimento a Monti che, a suo dire, “si è messo in ginocchio di fronte alla Germania”. Parlando della preoccupazione per la nostra economia “che da 20 anni non cresce”, l’ex premier ha detto che la legge di Stabilità non garantirà alcun risultato: “Non possiamo pensare che una legge di stabilità come quella di adesso possa portare qualche pur minimo risultato, dobbiamo considerare la situazione globale in Ue a partire da un cambiamento della politica imposta a tutti dalla Germania e di cui beneficia solo Berlino”.
Ore 11.30 – L'intervento di Silvio Berlusconi. Poco dopo le 11 arriva Silvio Berlusconi che, dopo l’inno di Mameli, interviene dinanzi alla platea. Il Cavaliere ricorda la nascita del partito nel 1994, ricorda gli “altri che hanno preso un’altra direzione”, e parla del bisogno di “forze giovani”. Si è detto felice di ritornare a quel nome che “tutti abbiamo nel cuore”: Forza Italia. Berlusconi fa riferimento alla divisione che si è verificata ieri: parla di distanze tra singole persone, dell’atmosfera grigia che si era creata nel gruppo. Tra le due parti – ha spiegato il Cavaliere – ci sono state delle offese che hanno formato una situazione che non rendeva possibile lavorare. L’ex premier parla della partecipazione al Governo, della sua battaglia per l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e di Equitalia. Ma ritorna sulla questione della decadenza, di come non sia possibile restare alleato di chi “vuole uccidere politicamente il tuo leader”. E ha detto di essere addolorato per la scissione e per la nascita del "nuovo centrodestra".
Dopo giorni di tentativi di mediazione e in seguito alla rottura di ieri da parte di Angelino Alfano, che ha detto che non aderirà alla nuova Forza Italia e ha annunciato la nascita di gruppi autonomi, è arrivato il giorno del Consiglio nazionale che sancirà il ritorno del partito fondato da Silvio Berlusconi nel 1994. Al Palazzo dei Congressi dell’Eur stanno arrivando tutti i militanti del Cavaliere. In attesa del discorso di Berlusconi, sono i suoi parlamentari a rilasciare delle dichiarazioni soprattutto in merito alla scissione annunciata ieri sera. Secondo il coordinatore e senatore del Pdl Sandro Bondi, dietro la decisione di Alfano c’è, ad esempio, “un impegno vincolante assunto con il Pd, con Enrico Letta, sotto la regia del Presidente della Repubblica”.
Le reazioni dopo lo strappo di Alfano – E della necessità di sostenere il Governo ne ha parlato anche la fedelissima del Cavaliere Daniela Santanchè: i ministri del Pdl “hanno detto che il Governo deve andare avanti fino al 2015 a prescindere, io quel prescindere lo tolto”, ha affermato. Rispendendo ai cronisti che le chiedevano lo stato d’animo del Cavaliere ha risposto che “nessuno può essere contento in una situazione del genere”. Per Michela Biancofiore Alfano è “un po’ come capitan Schettino che scende dalla nave nel momento di difficoltà”. A suo dire quanto accaduto non deve essere stato un bell’esempio per un giovane di quarant’anni. Al Palazzo dei Congressi sono presenti, armati di striscioni in onore a Berlusconi, anche i “falchetti”, i giovanissimi militanti della nuova Forza Italia.