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Rimini, 17enne filmata dalle amiche mentre viene stuprata: il video finisce su Whatsapp

La ragazzina, sotto effetto di alcol, ha scoperto la violenza solo dal video e ha chiesto aiuto alla madre che ha denunciato l’accaduto. Sul caso indagano i carabinieri per violenza sessuale.
A cura di Antonio Palma
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Stuprata nel bagno di una discoteca al termine di una serata con le amiche che invece di aiutarla hanno anche filmato la scena in un video poi finito su WhatsApp e condiviso con altri. È la terribile storia di una ragazzina di 17 anni ora al centro di un'inchiesta della magistratura riminese per accertare responsabili e complici dell'assurdo gesto. Come racconta il Resto del Carlino, infatti, l'episodio, che risale a qualche tempo fa, è avvenuto in un locale della nota località turistica della riviera romagnola durante uno dei tanti sabato sera dove i ragazzini si ritrovano in discoteca.

Secondo la ricostruzione dei fatti da parte dei carabinieri, la 17enne quella sera aveva esagerato con l'alcol, anche se ancora non è chiaro se abbia bevuto di sua iniziativa o se sia stata indotta da altri, tanto da perdere quasi i sensi. Ad approfittare della sua condizione un ragazzo presente nel locale che la minorenne  aveva conosciuto poche ore prima scambiando qualche chiacchiera. L'uomo avrebbe afferrato la ragazzina trascinandola in bagno dove sarebbe stata consumata la violenza sula ragazza semisvenuta.

Lo strano movimento però sarebbe stato notato dalle amiche della 17enne che avrebbero seguito i due in bagno riuscendo ad arrampicarsi nella toilette di fianco. A questo punto invece di darle una mano però le amiche avrebbero preso i cellulari filmano la scena e ridendo. Un video che successivamente qualcuno ha condiviso su Whatsapp diventando virale e diventando un incubo per la giovane. Come racconta il quotidiano locale, nel video,  dove per fortuna non si vede la vittima in volto, la 17enne sarebbe inerme, trattata come una bambola di pezza in balia del ragazzo.

La ragazzina avrebbe scoperto la violenza solo vedendo il filmato nei giorni successivi decidendo di confessare tutto alla madre che si è rivolta ai carabinieri. I militari sarebbero riusciti a bloccare la diffusione del video mentre la magistratura ha aperto un fascicolo per violenza sessuale. A chiarire la dinamica dovranno essere proprio le amiche che erano con lei visto che la 17enne sembra ricordare ben poco di quanto accaduto quella sera. Sentite in questi giorni dagli inquirenti, le ragazze dovranno anche spiegare il perché non siano intervenute né abbiano denunciato l'accaduto decidendo invece di filmare la scena.

Sesso, video e bullismo

Recentemente l'opinione pubblica si è dovuta confrontare con la terribile notizia del suicidio di Tiziana Cantone. La giovane donna napoletana si è tolta la vita dopo la diffusione, prima privatamente e poi sui siti porno, di video in cui faceva sesso con l'amante. La consensualità dell'atto sessuale – ma non della diffusione del video – è l'elemento discriminante rispetto a quello denunciato a Rimini. Ciononostante i due casi invitano una volta di più a riflettere sulla semplicità, in termini sia tecnici che morali, con cui il bullismo si avvale della potenza della Rete.

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