Rimborsopoli M5S, sono 10 i parlamentari coinvolti: ancora 2 espulsioni
Il consigliere regionale emiliano-romagnolo del Movimento 5 Stelle Gian Luca Sassi è stato espulso. Lo ha annunciato ieri sera un post sul blog M5s. Sono 10 in totale gli esponenti del M5S espulsi dopo il caso delle restituzioni fantasma. Agli otto parlamentari annunciati nei giorni scorsi dal capo politico M5S Luigi Di Maio (Della Valle, Pisano, Buccarella, Martelli, Bulgarelli, Cecconi, Benedetti, Cozzolino) si aggiungono Francesco Cariello e Sassi. Dei nove parlamentari tre (Cariello, Pisano, Della Valle) non sono ricandidati.
"Ho sbagliato e adesso sono pronto, giustamente, a pagarne le conseguenze" – ha scritto Sassi in una nota – "in questi anni, ho restituito tutto quanto era nelle mie possibilità, mese dopo mese". E non è escluso che stia valutando di dimettersi dall'incarico di consigliere regionale.
"Ho versato più di quanto richiesto e vado avanti più forte di prima. Non solo non ho trattenuto nulla, ma ho donato 2.400 euro in più rispetto a quanto eravamo tenuti a versare in qualità di parlamentari del Movimento 5 Stelle". Lo afferma, in una dichiarazione, la deputata Federica Dieni, una degli ultimi tre grillini citati da Le Iene, come coinvolte sui mancati rimborsi del M5S.
Nell'inchiesta delle Iene in tutto si contano 14 grillini coinvolti, con tanto di dati specifici su ogni singolo parlamentare, compresi gli ultimi tre diffusi ieri, cioè del deputato Francesco Cariello (espulso dal Movimento), Emanuele Scagliusi, Federica Dieni: per Cariello mancano quasi 6mila euro, mentre per Scagliusi e Dieni i bonifici sarebbero solo parziali con cifre minori rispetto a quelle dichiarate. Scagliusi avrebbe modificato l’importo manualmente, mentre Dieni aveva spiegato di aver fatto due bonifici al posto di uno. Scagliusi e Dieni hanno comunque ricevuto solo un richiamo. E' stato fatto il nome anche di Silvia Piccinini, consigliere regionale in Emilia Romagna, ma su di lei sono ancora in corso accertamenti: secondo i conteggi effettuati dal Movimento avrebbe mancato restituzioni per 15mila euro, ma la grillina assicura che fornirà prove in sua difesa.
"L'inchiesta sulle restituzioni – scrive in un comunicato Dieni – anziché accertare una mia supposta malafede, dimostra il contrario: nel fondo per il microcredito ho versato più soldi di quelli che mi ero impegnata a donare. È un particolare di non poco conto che la dice lunga sulla mia onestà e trasparenza. È in atto una chiara demonizzazione della mia persona per fini politici: la vecchia politica sa che vincerò il collegio di Reggio Calabria e sta facendo di tutto per impedirlo. I cittadini, però, non sono stupidi e hanno capito bene l'operazione messa in pratica da una stampa compiacente, che contro di me non ha saputo trovare altro che un mero errore tecnico nel caricamento delle distinte di due bonifici".
E poi attacca: "Quanto ha donato Renzi? Quanto ha donato Salvini? E quanto Berlusconi? E i miei avversari a Reggio, che credono di trarre vantaggio da questa inchiesta-bufala, quanti soldi hanno mai donato nella loro lunga vita politica? Non sarà certo un piccolo errore tecnico a fermare la mia campagna elettorale: vado avanti più forte di prima, consapevole di avere mantenuto fede a tutti gli impegni presi e di aver servito il mio territorio al meglio delle mie possibilità. I miei avversari, se vorranno fermarmi, dovranno inventarsi qualcos'altro".
Il caso di Giulia Sarti
Dopo la denuncia presentata nei confronti dell'ex fidanzato Bogdan Andrea Tibusche, indagato per appropriazione indebita, sarebbero tornate a circolare foto private e senza veli di Giulia Sarti, la parlamentare M5S che ieri si è autosospesa in attesa di un chiarimento sulla vicenda dei rimborsi mancanti al fondo del microcredito per le imprese. A dirlo è "il Resto del Carlino" che spiega come nei prossimi giorni la Sarti potrebbe presentare un'altra denuncia. Secondo il quotidiano nelle ultime ore in rete sono ricomparse le foto che ritraggono la parlamentare senza veli: le stesse che le erano state rubate da un hacker nel 2013 e che lo stesso Bogdan, esperto informatico, e la Polizia Postale avevano provveduto a rimuovere. Secondo il padre della deputata, Sauro Sarti, "è una cosa gravissima, e guarda caso accade proprio adesso che Giulia è finita nella bufera. Andremo fino in fondo". Le fotografie sono girate ieri su varie chat, e sono arrivate anche sui telefonini di alcuni politici riminesi.