Rimborsi ai truffati dalle banche, Tria firma il decreto: come funzioneranno
Via libera ai rimborsi per i risparmiatori truffati dalle banche. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha firmato il decreto che regola i risarcimenti dovuti a coloro che sono rimasti coinvolti negli scandali delle banche venete, come Veneto Banca e Popolare di Vicenza, o nelle crisi bancarie legate a Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca Marche, Cassa di risparmio di Ferrara o CariChieti. A quanto comunicato da Alessio Villarosa, il sottosegretario del Movimento Cinque Stelle all'Economia, l'ordinamento renderà operativo il fondo da 1,5 miliardi di euro istituito nell'ultima manovra di bilancio.
Questo dovrà regolare il meccanismo di indennizzo a doppio binario: secondo il procedimento, il rimborso sarà automatico per chi nel 2018 ha dichiarato un reddito Irpef fino a 35mila euro o dispone di un patrimonio mobiliare fino a 100mila euro. Nel decreto crescita ratificato lo scorso aprile, era stata approvata la norma che concedeva di alzare il tetto dell'indennizzo da 100mila a 200mila euro, ma è ancora necessario attendere l'ok dall'Antitrust europeo. Chi invece ha patrimoni o redditi più elevati non potrà godere di un risarcimento diretto, ma di un "arbitrato semplificato", per cui una commissione di esperti analizzerà la situazione per grandi categorie e non per singolo caso.
Chi ha diritto ai rimborsi
Per i risparmiatori truffati, tuttavia, la questione non si risolve qui. Infatti, il Mef deve ancora nominare la commissione tecnica, formata da nove membri, che dovrà valutare le richieste inoltrate. Bisognerà poi anche aspettare che la Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) apra il portale attraverso cui fare domanda, entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Questa piattaforma sarà anche dotata di un sistema interattivo, per cui si potranno chiedere chiarimenti in tempo reale. Entro 45 giorni la piattaforma consentirà di procedere con la presentazione formale delle richieste. "Ma i pagamenti saranno veloci", ha assicurato Villarosa. I rimborsi saranno proporzionali al caso: nello specifico, si tratta di un 30% nel caso di azioni e del 95% per le obbligazioni subordinate.
Possono beneficiare dei risarcimenti coloro che hanno subito violazioni riguardo agli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e buona fede previsti dal Testo Unico della Finanza in materia di vendita di titoli. Ad esempio, fra queste infrazioni ci sono anche la vendita o il collocamento "senza l'osservanza dei presidi informativi o valutativi idonei ad assicurare la consapevolezza e l'adeguatezza dell'acquirente" rispetto al profilo di rischio, oppure la comunicazione di "dati fuorvianti per l'investitore sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria". Ancora, avranno diritto al rimborso anche i casi in cui si sono verificate le cosiddette operazioni baciate, per cui è stato imposto al risparmiatore l'obbligo di comprare determinate azioni subordinate alla banca per poter accedere ad un finanziamento. Anche i familiari, i conviventi o i parenti (entro il secondo grado) a cui erano stati ceduti i titoli, oltre che il risparmiatore truffato e i suoi eredi, potranno fare richiesta di rimborso.