Ok della Camera alla riforma costituzionale: M5S esce dall’Aula, FI si spacca
ORE 12:30 – Via libera della Camera al ddl costituzionale Renzi – Boschi: i voti favorevoli sono stati 357, quelli contrari 125. Ora il provvedimento torna al Senato per la seconda lettura.
Soddisfatto il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha ringraziato in particolar modo il ministro per i Rapporti col Parlamento e per le Riforme Maria Elena Boschi ed il relatore di maggioranza, il deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano:
Silvio Berlusconi, invece, ringrazia i parlamentari che hanno votato in maniera compatta contro il ddl (nonostante i mal di pancia dei verdiniani, che hanno firmato una lettera indirizzata al Cavaliere, lamentando un deficit di democrazia interno)
Appuntamento fondamentale oggi alla Camera dei deputati per le Riforme costituzionali volute dal governo e dalla maggioranza. Oggi infatti si chiude a Montecitorio il secondo passaggio (il primo alla Camera) per la tanto discussa riforma della Costituzione e del Senato che dovrebbe cambiare radicalmente l'aspetto, la composizione e le funzioni del ramo del Parlamento. Una riforma molto discussa e che rappresenta una grossa prova per il governo Renzi. La conclusione della seconda lettura del testo, che poi dovrà tornare al Senato per il via libera conclusivo, si conclude infatti con le stesse divisioni che si erano registrate a metà febbraio quando l'assemblea aveva concluso l'esame e il voto sugli emendamenti. I deputati del Movimento Cinque Stelle hanno annunciato ieri che diserteranno l'Aula al momento del voto per protesta, ma questa volta saranno gli unici visto che gli altri partirti di opposizione resteranno e voteranno contro. Sia Lega Nord che Sel infatti hanno annunciato che saranno presenti ma bocceranno il provvedimento.
Forza Italia spaccata
Più sfumata la posizione di Forza Italia. Anche se domenica scorsa Silvio Berlusconi ha annunciato che il partito voterà contro il ddl sul superamento del Bicameralismo paritario e sulle modifiche al Titolo V della Costituzione, molti parlamentari hanno spiegato di non voler rispettare l'indicazione del leader. L'ex Dc Gianfranco Rotondi ad esempio ha spiegato che voterà a favore affermando che "non sarò il solo". malumori anche nel Pd, dove alcui membri della minoranza poterebbe esprimersi in dissenso al ddl sulle riforme costituzionali. Le dichiarazioni dei rappresentanti dei gruppi parlamentari sul voto finale sono iniziate intorno alle 10, i gruppi iscritti a parlare sono 14 per un tempo complessivo di 2 ore e 10 minuti. Il voto finale sul ddl costituzionale per l'abolizione del Bicameralismo e sulle modifiche al Titolo V della Costituzione è previsto attorno alle ore 12.