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Riforma pensioni, Elsa Fornero: “Quota 100 si può fare, ma costa più di 5 miliardi”

In un’intervista a Radio Cusano Campus l’ex ministra Fornero parla della possibilità che la riforma del sistema pensionistico possa essere inserita già nella legge di Bilancio: “Se si vuole Quota 100 la si può anche fare. Basta trovare i 5 miliardi, dicono loro, anche se io credo che i costi saranno maggiori”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Quota 100 si può fare. La misura, che permetterebbe di andare in pensioni se la somma tra gli anni di contributi versati ed età anagrafica arriva a 100 (A esempio 64 anni + 36 di contributi), potrebbe essere inserita già nella prossima legge di Bilancio. Ma per la riforma, che potrebbe avere un costo di 5 miliardi di euro, le coperture ci sarebbero. Lo assicura l'economista ed ex ministra Elsa Fornero in un'intervista a Radio Cusano Campus.

"Quando c'è stata la riforma Fornero eravamo obbligati a fare certe scelte, dovevamo evitare una crisi finanziaria che non avrebbe fatto male ai banchieri, ma avrebbe fatto male agli italiani" – spiega – "Molte cose sono attuabili, non ci sono scelte obbligate. Se si vuole Quota 100 la si può anche fare". Ma a proposito dei costi stimati dal governo, secondo l'ex ministra per introdurre la misura potrebbero non bastare i 5 miliardi: "Basta trovare i 5 miliardi, dicono loro, anche se io credo che i costi saranno maggiori". Secondo la Fornero i soldi si possono trovare o aumentando le imposte o riducendo le spese: "Non abbiamo 5 miliardi di sprechi. Se poi vogliono toglierli all'istruzione o alla sanità lo possono fare, anche se non credo che sia opportuno. Oppure si aumenta il debito, e questo vuol dire mettere quei 5 miliardi a carico dei giovani. Non esistono cose gratis".

Durante la campagna elettorale che ha portato poi alla formazione del governo giallo-verde, la Lega ha spinto molto sull'abolizione della legge Fornero, e lo stesso Matteo Salvini ha più volte promesso la sua cancellazione. Adesso il governo sembra aver adottato una linea più morbida, e il presidente del Consiglio Conte ha parlato solo di ‘superamento'. Secondo la professoressa nei mesi scorsi i toni erano più accesi, e i detrattori ricorrevano a un'eccessiva ‘personalizzazione': "Stanno cercando di cambiare il linguaggio, perché si rendono conto che cancellare una legge potrebbe essere anche facile se si fosse così ingenui da non sapere che se si cancella una riforma bisogna predisporre in modo molto chiaro come si coprono i costi".

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