E' ripreso questa mattina al Senato della Repubblica l'esame del ddl Gelmini, dopo la convulsa giornata di ieri, con la bagarre scoppiata in Aula a seguito prima della denuncia dei parlamentari dell'Italia dei Valori circa presunte irregolarità nella votazione commesse dal Ministro Bondi e successivamente con il caos generato dalla vice presidente di turno Rosi Mauro. L'esponente della Maggioranza (Lega Nord) infatti, in un crescendo di confusione e concitazione, aveva deciso di procedere con i lavori in tutta fretta, pur in presenza di alcuni vizi di forma (il tentativo era quello di approvare la seduta entro la serata di ieri). Il risultato è quello di votazioni caotiche tra le proteste delle opposizioni, con la Presidente che prima comincia a registrare in tutta fretta votazioni su votazioni (ignorando anche l'invito alla ragionevolezza di alcuni suoi collaboratori), poi approva (praticamente facendo tutto da sola come visibile nel video) per errore alcuni emendamenti dell'opposizione (con il provvedimento che sarebbe quindi dovuto tornare alla Camera), infine sospende la seduta.
Decisivo l'intervento successivo di Renato Schifani che si vede costretto ad annullare le votazioni "incriminate" con l'esame che riprende tra le osservazioni e gli appunti dei parlamentari delle opposizioni. Insomma, solo l'antipasto di ciò che probabilmente accadrà nella giornata di oggi, con un'altra giornata di grande tensione anche all'interno di Palazzo Madama.
Ore 10:30 – Esame in corso
Continua l'esame degli emendamenti al ddl Gemini, anche questa volta presentati in numero massiccio dalle opposizioni. Le votazioni e gli interventi per ora si susseguono spediti, ma sono ancora 350 gli emendamenti da discutere e votare.
Ore 11:10 – Polemiche in Aula
Prime scintille in Aula del Senato, dopo l'intervento del capogruppo leghista Bricolo che ha invitato i colleghi senatori ad abbassare i toni utilizzando un linguaggio più consono al Senato (facendo riferimento all'espressione "sputate in faccia agli studenti" utilizzata da un senatore dell'Idv). Immediata la replica di Zanda (Partito Democratico) che ha duramente attaccato il leghista, ricordando il caos scatenato ieri dalla leghista Mauro (con i modi sbrigativi da lei usati) ed invitando Bricolo a "legarsi la lingua quando parla di noi".
Ore 11: 20 – Seduta sospesa
Prima interruzione di giornata nei lavori, con la riunione dei capogruppo per fgare il punto sulla situazione, anche alla luce delle ultime contestazioni. La Presidenza comnicherà in seguito le decisione prese, ma fin d'ora si può intravedere il tentativo di velocizzare le operazioni di voto, con Schifani che ha più volte chiesto ai colleghi di "collaborare, evitando l'ostruzionismo".
Ore 12:45 – Ripresa la seduta
Ripresa in un clima ancora poco sereno la discussione al Senato: continuano infatti le contestazioni dai banchi dell'opposizione, mentre l'analisi degli emendamenti prosegue a rilento. Infatti dalla conferenza dei capigruppo non è emersa la possibilità di un accordo sulla semplificazione delle operazioni di discussione e voto, dal momento che la pre – condizione posta dall'opposizione per evitare ostruzionismo è quella del ritiro del tanto contestato articolo 29.
Ore 13:00 – Botta e risposta Gasparri – Finocchiaro
Mentre il capogruppo del Popolo della Libertà Maurizio Gasparri, oggetto della contestazione studentesca dopo le sue dichiarazioni sui potenziali assassini nei cortei, stima che il Senato possa lavorare ad "oltranza fino all'approvazione del provvedimento", Anna Finocchiaro del Partito Democratico fa sapere che "il mio gruppo ritiene di non accedere a nessun accordo sul prosieguo dei lavori, quindi faremo ricorso a tutti gli strumenti previsti dal Regolamento se non si procederà ad eliminare l'articolo 29".
Ore 13:30: ostruzionismo dell'opposizione
Dopo il mancato accordo tra i capigruppo, i senatori di Italia dei Valori e Partito Democratico stanno utilizzando gli strumenti regolamentari per rallentare la discussione e "complicare" l'approvazione degli emendamenti. In particolare i parlamentari stanno intervenendo in massa con dichiarazioni "di dissenso" dal proprio gruppo, allungando in maniera esponenziale i tempi di esame dei singoli emendamenti (va anche detto che finora il vice – presidente Nania sta gestendo la situazione con estremo buon senso).
Ore 16:00 – Riprendono i lavori, subito polemiche
Alla ripresa dei lavori a Palazzo Madama, subito numerosi interventi di senatori dell'opposizione che polemizzano con la Presidenza dell'Aula (che in questo momento vede Renato Schifani sullo scranno più alto) riguardo ai noti fatti della scorsa giornata. L'attenzione è dunque ancora una volta centrata sulla contestata approvazione degli emendamenti da parte della vice – presidente di turno la leghista Rosi Mauro: in pratica gli esponenti dell'opposizione spingono affinchè il Presidente del Senato modifichi "la trascrizione del processo verbale", tenendo conto, non solo dell'approvazione degli emendamenti nella scorsa giornata (che potrebbero addirittura "rinviare" il provvedimento alla Camera dei deputati), ma anche di alcune incongruenze che appaiono nel verbale ufficiale rispetto a quanto sentito e registrato in Aula.
Ore 16:54 – Ennesima sospensione dei lavori
Ancora obiezioni ed interventi a raffica da parte dei senatori di Prtito Democratico ed Italia dei Valori, i quali stanno davvero mettendo in seria difficoltà la Presidenza, costringendo all'ennesimo stop per una serie di ulteriori chiarimenti regolamentari. La votazione finale, che inizialmente era prevista per le 14:00, slitta ulteriormente e poco fa il senatore Zanda ha lasciato trapelare le sue perplessità circa la locuzione "ad oltranza" usata da Schifani e Gasparri riguardo alla calendarizzazione dei lavori.
Ore 17:10 – Scontro in Aula sul comunicato di Schifani
Divampa la polemica a Palazzo Madama dopo la lettura di un comunicato della Presidenza del Senato che annunciava come, nell'esaurirsi dei tempi a disposizione dei diversi gruppi parlamentari, non sarebbero più stati ammessi interventi verbali e finanche le dichiarazioni di voto in dissenso dal gruppo verranno accettate solo in forma di richiesta scritta. La decisione, al fine di porre un freno all'ostruzionismo ed in base a 3 precedenti storici (Presidenze Marini e Schifani), ha provocato l'immediata (furiosa quasi) reazione dei senatori di Pd ed Idv che hanno sottolineato come il tempo perso nella giornata di ieri sia imputabile agli errori della vice – presidente Mauro e per di più di come si tratti di una misura "inaccettabile ed inusitata" proprio in ragione della disponibilità mostrata invece dal presidente Napolitano.
Ore 17:20 – Convocata di nuovo la conferenza dei capigruppo
Comincia ad assumere toni paradossali la discussione regolamentare, con le polemiche dovute al "taglio" del tempo a disposizione dei singoli gruppi deciso dal Presidente Schifani. Poco fa, per cercare di trovare un "accordo in extremis", la seduta è stata nuovamente sospesa e si è proceduto alla convocazione di una conferenza dei capigruppo nella quale si tenterà di riportare ordine nella discussione degli emendamenti con i rappresentanti di Idv e Pd che certamente testimonieranno la loro contrarietà nei confronti di una scelta che "taglia le gambe" ad ogni tentativo ulteriore di confronto.
Ore 18:00 – Nessun accordo nella conferenza, tagliati i tempi degli interventi
Dalla riunione dei portavoce dei vari gruppi al Senato non è emersa nessuna novità sostanziale, dunque la Presidenza ha deciso di proseguire nella decisione presa in precedenza: stop ai singoli interventi in dissenso dal gruppo (solo comunicazione scritta), contingentazione dei tempi, riduzione delle possibilità di intervento. Netta la presa di posizione dei senatori dell'opposizione che continuano a chiedere ripensamenti e cambi di orientamento, lasciando intendere che in caso contrario potrebbero esserci ripercussioni circa la regolare prosecuzione dei lavori.
Ore 18:20 – Finocchiaro: inammissibile il comportamento della Presidenza
Incredibile quello che sta succedendo in Aula in questi minuti, con la linea della Presidenza che ha fatto divampare le polemiche. Anna Finocchiaro, capogruppo del Partito Democratico incalza: "Non è possibile, non è possibile un sistema di dissenso di questa natura e non è mai accaduto, se lei non riuscirà ad essere garante dell'opposizione in questa discussione vorrà dire che dovremmo rivolgerci ad altri". Dichiarazioni appoggiate dalla Sbarbati, mentre tra urla, applausi ed insulti Schifani attacca: "Dobbiamo lavorare, non vi consentirò di trasformare quest'Aula in uno stadio come volete fare da ieri!"
Ore 20:00 – Fissato il calendario definitivo
Dopo l'ennesima conferenza fra i capigruppo, il Presidente Schifani ha comunicato all'Aula il calendario dei lavori, anche cercando di rimediare ad una situazione estremamente imbarazzante venutasi a creare in seguito alle decisioni precedenti. Dunque, oggi continuerà l'esame e la votazione degli emendamenti fino alle 21:00, mentre domani nel primo pomeriggio cominceranno le dichiarazioni di voto (in diretta televisiva) nonchè la votazione conclusiva.