Riforma Gelmini, 20 mila docenti perdono il lavoro. Il ministro si difende: “Non è un attacco alla scuola pubblica”
Dati allarmanti dal Miur, secondo cui a seguito della riforma Gelmini delle scuole superiori, vi sono 8 mila docenti in esubero. Il Ministro dell'Istruzione, però, afferma che non si tratta di nuovi taglio, ma soltanto dell'applicazione del piano di razionalizzazione. Infatti, il governo ha stanziato per la scuola pubblica risorse in misura eguale a quanto fatto dall'esecutivo Prodi tre anni fa. Il Ministro Gelmini assicura: “Non ci sono nuovi tagli, il piano di razionalizzazione viene confermato e sulle spese di funzionamento quest'anno non ci saranno problemi, a differenza dell'anno scorso”. Inoltre, sarà reso presto pubblico il bando per nuovi presidi: un concorso pubblico concordato con il ministro Giulio Tremonti.
Mariastella Gelmini respinge con forza le accuse mosse al governo di voler penalizzare la scuola pubblica nate dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, secondo cui i genitori devono essere liberi di “inculcare” i principi che vogliono nei propri figli. Così il ministro si difende alle critiche: “Pensare che culturalmente da parte del governo ci sia un attacco alla scuola pubblica fa comodo all'opposizione per poter andare in piazza. Lo faccia, ma da parte di questo governo non c'è e non c'è mai stato alcun attacco alla scuola pubblica. Io ritengo che la scuola sia sempre pubblica sia quando si tratta di scuola statale, sia di paritaria”.
I dati del Miur, però, parlano chiaro: tagli di 19.700 cattedre di insegnanti pubblici in tutta Italia, con una particolare concentrazione al sud e sulle isole. Alto anche il numero di docenti che andranno in pensione e che non saranno sostituiti da nuovi insegnanti: 27.400 cattedre che si sommano ai 23 mila posti vacanti che attualmente vengono occupati da insegnanti precari. Particolarmente critica la situazione nelle scuole superiori, dove a partire dal prossimo anno – con l'applicazione della riforma Gelmini – ci saranno esuberi di oltre 8 mila docenti di ruolo. La gran parte potrà essere ricollocata, ma per 1.300 insegnanti non dispongono di abbastanza titoli per trovare una nuova allocazione.