Riforma della giustizia: l’Anm è pronta allo sciopero
Governo contro Magistratura: lo scontro continua. L'annuncio di una riforma epocale della giustizia da parte di Silvio Berlusconi non ha certo lasciato indifferenti i magistrati, i quali, come ampiamente dimostrato in passato, hanno mostrato di non condividere l'impianto riformatore voluto dal Presidente del Consiglio.
Nel particolare, non scende giù la possibilità di varare una norma transitoria che darebbe l'immediato via libera al ridimensionamento del Consiglio superiore della Magistratura, all'autonomia della polizia giudiziaria e al nuovo potere delle difesa nei processi. Ed è per questo che, come riporta il quotidiano La Repubblica, autorevoli esponenti dell'Associazione nazionale magistrati (Anm) hanno iniziato a mobilitarsi per inscenare uno sciopero contro quella che Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, ha ribattezzato "la controriforma".
I magistrati hanno voglia di reagire perché non sopportano più i ripetuti attacchi della maggioranza di governo che delegittima il loro lavoro, anche per proteggere un Presidente del Consiglio invischiato pericolosamente nel caso Ruby. In un'intervista rilasciata a Rainews24 il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro ha bocciato senza appello le proposte del governo, dichiarando che "nessuna delle riforme annunciate serve per far funzionare la giustizia e per rispondere agli interessi dei cittadini".
Finora l'Anm ha sempre preso posizione contro le accuse che le venivano mosse e ha sempre condannato l'atteggiamento ostile delle forse politiche che denunciavano l'esistenza di parti politicizzate della magistratura. Posizioni quelle dell'Anm esposte sempre con garbo istituzionale, tramite lettere o comunicati. Adesso però bisogna riporre il fioretto. Per Spataro, infatti, occorre "una risposta in tempi rapidi che non consista nell'ennesimo, per quanto ottimo e condivisibile, comunicato stampa. A una riforma epocale occorre una mossa epocale". E su internet è già iniziato il tam tam: i magistrati si confrontano tra loro, si scambiano opinioni e progettano "il contrattacco".
Francesco Messina, magistrato di Trani, ha dichiarato che "Se dovesse passare la devastazione della giustizia che si legge sui giornali, non saranno pochi coloro che penseranno seriamente di cambiare lavoro. Ritengo che nessuno di noi abbia studiato e agito, mirando al modello di magistrato che si vorrebbe imporre". Sono molti i colleghi che pensano la stessa cosa e che inneggiano allo sciopero. Governo contro Magistratura: lo scontro continua.