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Riforma della giustizia: i punti del piano Severino

Previste pene più aspre per il reato di concussione, l’introduzione della corruzione tra privati e la responsabilità indiretta dei giudici. Resta il nodo intercettazioni.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Ministro della giustizia Paola Severino

Ieri il Ministro della giustizia Paola Severino ha inviato ai partiti di maggioranza la bozza della nuova riforma della giustizia. Il testo, come riporta Repubblica.it, prevede l'inasprimento delle pene per i reati di corruzione e, di conseguenza, un lieve aumento dei tempi di prescrizione. Saranno poi introdotti i nuovi reati di corruzione privata e traffico di influenze. Non ci sarà, almeno secondo la bozza, la reintroduzione del falso in bilancio, chiesto a gran voce non solo dall'Italia dei Valori, ma anche dai magistrati esperti di reati di tipo economico. La responsabilità civile dei giudici tornerà ad essere indiretta, differentemente da quanto previsto dalla norma del leghista Pini. Sulle intercettazioni, invece, la partita da giocare è ancora lunga: il Popolo della libertà preme affinché venga prevista la cosiddetta "udienza filtro", prima della quale non potrà essere pubblicata alcuna intercettazione (né testo integrale né riassunto) da parte degli organi d'informazione.

Concussione, pene più aspre- Il reato di concussione, uno dei punti attorno al quale continua ad esserci grande attenzione, rimarrà così com'è adesso. Il pubblico ufficiale "che abusa della sua qualità e dei suoi poteri e costringe taluno a dare o promettere denaro o altra utilità" continuerà quindi ad essere punito secondo quanto disposto dall'articolo 317 del codice penale. Le pene, però, saranno inasprite: la reclusione minima, infatti, verrà innalzata a 6 anni rispetto ai 4 attuali; quella massima, invece, rimarrà a 12 anni. L'induzione alla concussione andrà poi a costituire un nuovo reato. In questo caso verrà punito, con pene che vanno dai 3 agli 8 anni, "il pubblico ufficiale che induce taluno a dare o promettere denaro o altra utilità". Pene fino a 3 anni anche per chi completa l'operazione e "dà o promette" soldi.

Introdotta la corruzione tra privati- Il piano Severino, come ampiamente annunciato, introduce la corruzione tra privati. Amministratori, direttori generali, dirigenti, sindaci, liquidatori che, in cambio di dazione o della promessa di utilità, compiono o omettono atti violando obblighi del loro ufficio e della fedeltà che ciò comporta, saranno puniti con la detenzione da 1 a 3 anni. Chi invece risulta essere "sottoposto alla direzione o alla vigilanza" e incorre negli stessi comportamenti potrà essere punito con un massimo di un anno e mezzo di reclusione. Pene raddoppiate nel caso si tratti di società quotate in borsa.

Responsabilità civile dei giudici: sarà indiretta- Marcia indietro sulla responsabilità civile dei giudici, almeno per quanto riguarda la proposta del leghista Pini, che prevede la responsabilità diretta non solo "per dolo o colpa grave", ma anche per "manifesta violazione del diritto". Col piano Severino si tornerà alla responsabilità indiretta: se il giudice sbaglia, paga lo Stato, che poi si rivarrà sul giudice per un massimo della metà del suo stipendio (oggi un terzo). Il cittadino potrà quindi rivalersi contro lo Stato.

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