Riforma del lavoro, la Fornero incontra Bonanni e Angeletti
Proseguono gli incontri del Ministro Fornero con le parti sociali in vista della Riforma del mercato del lavoro, uno dei punti fondamentali su cui punta il governo Monti per la fase due della manovra. Dopo l'appuntamento di giovedì con il segretario della Cgil Susanna Camusso, oggi è la volta dei leader degli altri due sindacati confederali, Cisl e Uil. Il Ministro del lavoro, come da programma, incontrerà i rappresentanti delle varie sigle sindacali separatamente, dopo pranzo Raffaele Bonanni della Cisl a seguire Luigi Angeletti della Uil, mentre domani sarà la volta del segretario dell'Ugl, Giovanni Centrella.
Lo scopo degli incontri è quello di mettere in piedi un tavolo di trattativa tra Governo e rappresentanti di lavoratori e imprese per una completa riorganizzazione del mercato del lavoro italiano. La scelta del Ministro di ascoltare le varie posizioni separatamente non è piaciuta alla Cgil, che gradirebbe un'unione sindacale più forte su questi temi e che i rappresentanti dei lavoratori marciassero compatti. Apprezzamento invece da parte della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che incontrerà la Fornero mercoledì pomeriggio. In realtà, a parte qualche esternazione a mezzo stampa, dal Governo nessun chiarimento su tempi e modalità precise di attuazione della riforma se non un generico impegno ad ascoltare tutti senza alcun tabù. Ma sono proprio alcuni di quei tabù i principali motivi di scontro con le parti sociali, in particolar modo la modifica all'art.18 dello statuto dei lavoratori. I sindacati spingono per un razionalizzazione dei molteplici contratti di lavoro e per una maggiore tutela dei lavoratori atipici, nonché per un rafforzamento degli ammortizzatori sociali, mentre Confindustria chiede maggiore libertà di azione per le imprese in materia di assunzioni e licenziamenti.
Da parte del Governo, come hanno più volte chiarito i Ministri, c'è la volontà di ascoltare le ragioni delle parti in causa ma non la possibilità di intavolare trattative che vadano troppo per le lunghe. Insomma nessuna concertazione in vista, ma solo una volontà di sondare il terreno per non ritrovarsi tutto il Paese contro nel momento del varo della riforma. La complicata soluzione è da trovare nel difficile equilibrio tra tutele dei lavoratori e mercato flessibile, ma anche in Parlamento le posizioni non sono chiarissime e il Governo dovrà valutare attentamente le mosse da intraprendere.