Chi l'ha detto che l'emergenza rifiuti in Campania è finita? Non lo è perché di discariche abusive ce ne sono a centinaia, perché ci sono milioni di tonnellate d'ecoballe stoccate in giro per la regione e soprattutto non lo è per la Regione Campania che nonostante la formale chiusura dell'emergenza annunciata nel 2009 in pompa magna dall'allora premier Silvio Berlusconi continua a sfornare commissari ad hoc per le discariche.
È tutto nero su bianco, nel decreto presidenziale numero 207 del 25 luglio scorso che individua la necessità della figura di un commissario il quale "dovrà provvedere, con i poteri attribuiti dalla disposizione normativa suindicata, alla prosecuzione dell’espletamento delle procedure finalizzate alla individuazione dei siti e alla realizzazione di uno o più impianti di discarica nel territorio della provincia di Napoli e in quello della provincia di Salerno". In pratica un uomo capace di individuare dove andrà la monnezza nei prossimi due anni.
A chi l'ingrato compito? Nella migliore delle tradizioni sarà ancora una volta un prefetto (anzi, stavolta viceprefetto): Raffaele Ruberto, dirigente in servizio presso la Prefettura di Torino.A lui un contratto di 24 mesi più il rimborso delle spese di vitto e trasporto documentate, il rimborso delle spese sostenute per l’alloggio, in struttura alberghiera o per l'affitto d'un appartamento.
[quote|left]|Per il ministro bisogna effettuare ulteriori accertamenti sulla questione[/quote]Mentre in Campania si cercano buchi all'interno dei quali gettare spazzatura oggi alla Camera il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha risposto ad un'interrogazione al Question time in merito alla mortalità per tumore nella Regione connessa a fattori ambientali presentata dal deputato Pina Picierno (Pd). Nell'annunciare che "entro il 28 settembre sarà presentata la Relazione sulla situazione epidemiologica in Campania", ovvero un rapporto tra l'incidenza tra inquinamento da rifiuti e patologie tumorali il ministro del governo Monti ha dichiarato che "i dati del sistema di sorveglianza indicano come in molte provincie della Campania si fumi di più e ci sia più obesità". Dunque non c'è correlazione? È colpa di cibo e sigarette? Così non la pensano numerosi studiosi campani: di recente uno studio dei ricercatori Giulio Tarro e Antonio Giordano ha lanciato l'ennesimo sos proprio sull'incremento di patologie tumorali in quella che una volta era la Campania Felix. La maggior parte dell'eccesso di mortalità secondo Balduzzi "è per malattie cardiovascolari e, rispetto alla mortalità per tumori – ha rilevato ancora – l'Iss sottolinea che oltre ai fattori ambientali vanno comunque considerati anche altri fattori, quali stile di vita e accesso alla diagnosi precoce".
Parole che hanno fatto infuriare la Picierno che si è dichiarata nella sua replica "insoddisfatta della risposta" del ministro: "I dati sull'incremento dei tumori nelle province di Caserta e Napoli – spiega la giovane parlamentare democrat – mostrano una situazione di vero e proprio allarme sociale in cui versa un vasta area del Paese. Per questo ci aspettavamo dal ministro Balduzzi una risposta concreta a tutela di centinaia di migliaia di cittadini italiani che lo Stato sembra far finta di non vedere. I dati recentemente pubblicati dall'Istituto tumorale Pascale parlano chiaro: in Campania si muore di tumore piu' che nel resto d'Italia per colpa dei rifiuti tossici della camorra. Peraltro numerosi pentiti hanno ormai indicato anche dove si trovano le discariche abusive. E allora cosa aspetto lo Stato ad intervenire? Perché oggi Balduzzi parla ancora della necessità di fare ‘ulteriori accertamenti' quando l'unica cosa da fare sarebbe un intervento concreto di bonifica di quei territori? La sua risposta oltre che deludente è offensiva".
DOCUMENTODecreto Presidente Giunta Agc01 1 n 207 Del 25-07-2012