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Riconosciuto il martirio di Romero, ucciso mentre celebrava messa

La Congregazione delle cause dei Santi fa fare un importante passo avanti alla procedura per la beatificazione dell’arcivescovo di San Salvador Oscar Romero, ucciso il 24 marzo 1980.
A cura di Susanna Picone
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La Congregazione delle Cause dei Santi, a 35 anni dall’assassinio, ha riconosciuto il martirio dell'arcivescovo salvadoregno Oscar Arnulfo Romero, ucciso “in odio alla fede”. Ad anticipare la notizia è il quotidiano cattolico Avvenire: “I membri del Congresso dei teologi presso la Congregazione delle cause dei santi hanno espresso il loro voto unanimemente positivo sul martirio subito dall'arcivescovo di San Salvador il 24 marzo 1980. Si tratta di un passo decisivo per il vescovo latinoamericano ucciso mentre celebrava l'Eucaristia e che già il popolo acclama come santo”. Per la beatificazione, secondo quella che è la prassi canonica, non resta che il giudizio del Congresso dei vescovi e dei cardinali e poi infine l'approvazione del Pontefice. La causa, iniziata nel marzo 1994 e della quale l'anno seguente si concluse la fase diocesana, era approdata a Roma nel 1997, promossa dal postulatore monsignor Vincenzo Paglia. Poi l’iter si è però arenato in attesa di un via libera della Congregazione della Dottrina della Fede arrivato solo quasi alla fine del pontificato di Benedetto XVI.

Il ricordo di Papa Francesco durante l’udienza generale – Papa Francesco ha citato l’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, trucidato nel 1980 dagli squadroni della morte, nella prima udienza generale del 2015. L’arcivescovo di San Salvador, ha ricordato Bergoglio, “diceva che le mamme vivono un ‘martirio materno'. Nell’omelia per il funerale di un prete assassinato dagli squadroni della morte, egli disse, riecheggiando il Concilio Vaticano II: ‘Tutti dobbiamo essere disposti a morire per la nostra fede, anche se il Signore non ci concede questo onore. Dare la vita non significa solo essere uccisi; dare la vita, avere spirito di martirio, è dare nel dovere, nel silenzio, nella preghiera, nel compimento onesto del dovere; in quel silenzio della vita quotidiana; dare la vita a poco a poco? Sì, come la dà una madre, che senza timore, con la semplicità del martirio materno, concepisce nel suo seno un figlio, lo dà alla luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce con affetto. È dare la vita. È martirio’”.

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