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Ricercatrice gela Giannini: “Non si vanti dei miei risultati, l’Italia non mi ha voluto”

Il ministro dell’istruzione aveva esultato per i finanziamenti ottenuti dai ricercatori italiani, ma una di loro ha replicato ricordando che i soldi andranno all’estero dove lavorano la maggior parte dei ricercatori.
A cura di Antonio Palma
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"Cara ministra, la prego di non vantarsi dei miei risultati" così la ricercatrice italiana Roberta D’Alessandro ha riposto in maniera perentoria su facebook al ministro dell'istruzione Stefania Giannini che, sempre attraverso il social network, poco prima aveva esultato postando la classifica dei fondi ottenuti dai ricercatori dei vari Paesi nel bando da oltre mezzo miliardo dell’European Research Council. "Un'altra ottima notizia per la ricerca italiana. Colpisce positivamente il dato del numero di borse totali ottenute dai nostri ricercatori, che ci posiziona al terzo posto insieme alla Francia. Ma, soprattutto, colpisce il fatto che siamo primi per numero di ricercatrici che hanno ottenuto un riconoscimento. Complimenti ai nostri ricercatori e alle nostre ricercatrici!" aveva scritto la Ministra.

Un'esultanza del tutto fuori luogo per Roberta D’Alessandro, una delle ricercatrici vincitrici, che ha voluto sottolineare il fatto che la maggior parte di quei fondi non andranno in Italia ma seguiranno i ricercatori italiani all'estero."La mia ERC e quella del collega Francesco Berto sono olandesi, non italiane. L'Italia non ci ha voluto, preferendoci, nei vari concorsi, persone che nella lista degli assegnatari dei fondi ERC non compaiono, né compariranno mai" ha scritto infatti D’Alessandro, aggiungendo: "E così, io, Francesco e l'altra collega, Arianna Betti (che ha appena ottenuto 2 milioni di euro anche lei, da un altro ente), in 2 mesi abbiamo ottenuto 6 milioni di euro di fondi, che useremo in Olanda. L'Italia ne può evidentemente fare a meno".

"Prima del colloquio per le selezioni finali dell'ERC, ero in sala d'aspetto con altri 3 italiani. Nessuno di noi lavorava in Italia. Immagino che qualcuno di loro ce l'abbia fatta, e sia compreso nella sua ‘lettura personale' della statistica" ha proseguito la ricercatrice che poi rivolta direttamente alla ministra le ha chiesto: "Abbia almeno il garbo di non unire, al danno, la beffa, e di non appropriarsi di risultati che italiani non sono. Proprio come noi". Infine lo sfogo sulla mancanza di meritocrazia nel nostro Paese: "Vada a chiedere alla vincitrice del concorso per linguistica informatica al Politecnico di Milano (con dottorato in estetica, mentre io lavoravo in Microsoft), quante grant ha ottenuto. Vada a chiedere alle due vincitrici del concorso in linguistica inglese, senza dottorato, alla Statale di Milano, quanti fondi hanno ottenuto. Vada a chiedere alla vincitrice del concorso di linguistica inglese, specializzata in tedesco, che vinceva il concorso all'Aquila (mentre io lo vincevo a Cambridge, la settimana dopo) quanti fondi ha ottenuto. Sono i fondi di queste persone che le permetto di contare, non i miei".

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