Mimmo Lucano da Fazio: “Anche i nazisti rispettavano le leggi, ma è stato dramma per l’umanità”
Nonostante le polemiche dei giorni scorsi Mimmo Lucano, il sindaco sospeso di Riace “esiliato” per decisione del tribunale del Riesame dopo la revoca degli arresti domiciliari, è stato ospite domenica sera della trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa” su RaiUno. Prima di farlo entrare in studio Fazio ha risposto alle polemiche di questi giorni: “La trasmissione ha il compito di raccontare il nostro Paese e penso che sia doveroso ospitare tutti. La televisione, in particolare quella pubblica non può escludere, deve includere, poi ognuno si farà la sua opinione. Abbiamo più volte invitato i rappresentanti del governo, qualora decidessero di venire saranno i benvenuti”. Poi è entrato Lucano che, pur senza entrare nel merito dell’indagine giudiziaria in corso, ha parlato in diretta di quanto gli è accaduto e più in generale del tema dell'immigrazione e del cosiddetto “modello Riace”, di fatto cancellato dopo il suo arresto.
Come è nato il modello Riace – Mimmo Lucano ha risposto alle domande di Fazio partendo dalla notte successiva al provvedimento del divieto di risiedere a Riace: una notte che il sindaco ha detto di aver trascorso in auto. Lucano ha intenzione di restare nella sua Riace, fiducioso che questo allontanamento duri il più breve tempo possibile. Il sindaco ha parlato della sua città, dello sbarco del 1998, quando un vascello con 250 profughi arrivò sulla spiaggia e di come è nata l'idea che con l'arrivo di queste persone si potesse ricominciare a costruire una comunità a Riace. “Avevamo tantissime case abbandonate, non avevamo bisogno di centri d'accoglienza. E così – ha raccontato Lucano – abbiamo sperimentato l'accoglienza spontanea, nessuno può rimanere indifferente quando qualcuno ti chiede di essere aiutato”. E alla domanda su “cos’è il cosiddetto modello Riace”, il sindaco ha parlato di “un'idea diventata una strategia che è quella di aiutare questi migranti”.
Mimmo Lucano: "Mi sono ispirato a Peppino Impastato" – “Io rispetto la legge – così ancora nel corso dell’intervista – e anche il matrimonio di cui mi accusano è stato regolare, tra due persone che si conoscevano, io mi sono limitato a seguire la norma. Ma quando si vede qualcuno che muore è impossibile rimanere indifferenti, non si può stare fermi perché ‘lo dice la legge'. Anche le leggi naziste erano la legalità ma è stato un dramma per l'umanità”, ha ribadito Lucano. E ancora, il sindaco di Riace ha spiegato che ora si rischia di perdere la scuola, l'asilo multietnico, l'artigianato che attirava anche il turismo locale e ha sottolineato di aver rispettato e giurato sulla costituzione italiana. Ha inoltre parlato di un “fiume di solidarietà” che come lui condivide un'idea diversa di umanità. "Cosa succederà adesso? Possiamo tornare alle origini, com'è stato nei primi quattro anni, come volontari e facendo affidamento sulla rete internazionale di solidarietà che vede Riace come una speranza per una diversa umanità", così il sindaco che ha poi concluso:“Il nostro sforzo è costruire una diversa civiltà in cui prevale l'umanità, non avere pregiudizi. Mi sono ispirato a Peppino Impastato che proponeva un'ideale di società”.