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Renzi non si schiera sul Cirinnà: “Sì a unioni civili, ma su stepchild decida Parlamento”

Il Presidente del Consiglio nella sua eNews spiega: “Pensare che si possa comprare o vendere considerando la maternità o la paternità un diritto da soddisfare pagando mi sembra ingiusto”.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui il Senato tiene una seduta fiume in modo da completare la discussione sul ddl Cirinnà in materia di unioni civili e disciplina della convivenze, il Presidente del Consiglio sceglie di scendere finalmente nel dettaglio della questione. Prima di tutto, nella sua tradizionale eNews, renzi rileva con favore il fatto che ci sia “grande discussione, in Senato e nel Paese, sul tema delle unioni civili”; poi aggiunge: “Mi sembra di poter evidenziare che due punti chiave sono ampiamente condivisi. E ne sono felice! Il primo è che la stragrande maggioranza degli italiani – pare di capire anche in Parlamento – vuole un istituto che legittimi le unioni civili anche per persone dello stesso sesso. È finita la stagione in cui nascondersi: i diritti (e i doveri) sono tali solo se sono per tutti. È un passo in avanti. Il secondo punto è la contrarietà sull’utero in affitto”.

Quanto a tale pratica, il segretario del Partito Democratico mostra di avere un giudizio particolarmente negativo: “La stragrande maggioranza degli italiani condanna con forza pratiche come l'utero in affitto che rendono una donna oggetto di mercimonio: pensare che si possa comprare o vendere considerando la maternità o la paternità un diritto da soddisfare pagando mi sembra ingiusto. In Italia tutto ciò è vietato, ma altrove è consentito: rilanciare questa sfida culturale è una battaglia politica che non solo le donne hanno il dovere di fare”.

Però Renzi non scioglie il dubbio sulla stepchild adoption e si trincera dietro la volontà di lasciare al Parlamento la scelta finale:

Rimangono aperti altri punti su cui si confronterà il Parlamento. Ho giurato sulla Costituzione e alla Costituzione ho il dovere di rispondere. La politica che mette la testa sotto la sabbia, come lo struzzo, non è una politica seria. Abbiamo mantenuto l'impegno di arrivare qui, a decidere dopo che per anni si è parlato di questi temi solo per avere due voti in più in campagna elettorale. Anche questo è il segno che qualcosa, in Italia, sta cambiando

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