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Renzi: “Intervento militare in Libia? Solo con sì Parlamento. Presto ostaggi in Italia”

Un eventuale “impegno italiano” in Libia, potrebbe avvenire solo “sulla base della richiesta di un governo legittimato” della Libia, e “comunque avrebbe necessità di tutti i passaggi parlamentari e istituzionali necessari”. Lo scrive il premier nella sua ultima eNews, nella quale assicura che i due italiani rapiti e liberati saranno presto in patria.
A cura di Biagio Chiariello
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"I media si affannano a immaginare scenari di guerra italiana in Libia che non corrispondono alla realtà”. Il premier Matteo Renzi, nella sua ultima e-news, prova a mettere così a tacere le ricostruzioni comparse dei media sull'imminente coinvolgimento italiano in un'operazione militare”. La situazione in Libia è molto delicata – prosegue il Presidente del Consiglio -. Il lavoro delle Nazioni Unite per raggiungere un accordo solido e stabile sul governo è ancora in pieno svolgimento. Abbiamo bisogno di una soluzione equilibrata e duratura. Solo a quel punto potremo valutare, sulla base della richiesta di un governo legittimato, un impegno italiano, che comunque avrebbe necessità di tutti i passaggi parlamentari e istituzionali necessari". E quindi taglia corto: "Questo non è il tempo delle forzature, ma del buon senso e dell'equilibrio".

Non manca un riferimento alla "drammatica vicenda" dei due italiani uccisi in Libia. "I loro due colleghi sopravvissuti stanno rientrando in Italia in queste ore – spiega Renzi – ma anche questa tragica vicenda, per la quale ci stringiamo insieme a tutti gli italiani alle famiglie delle vittime, dimostra una volta di più che la guerra è una parola drammaticamente seria per essere evocata con la facilità con cui viene utilizzata in queste ore da alcune forze politiche e da alcuni commentatori. Prudenza, equilibrio, buon senso: queste le nostre parole d'ordine, ben diverse da chi immagina di intervenire in modo superficiale e poco assennato". E sui due ostaggi liberati: "Saranno presto in Italia".

Renzi parla anche di politica interna, e con un riferimento alle primarie in diverse città italiane domani, tra cui Roma e Napoli, il presidente del Consiglio invita ad andare a votare . “Buone Primarie ai cittadini di Roma, Napoli, Trieste (e non solo) – scrive il segretario del Pd – che domani potranno scegliere il proprio candidato sindaco andando ai gazebo. Il Pd – da sempre – coinvolge, partecipa, discute in modo aperto dei propri candidati. A voi la scelta, amici! Che vincano i migliori. E domani, domenica 6 marzo, chi vuole vada ai seggi”.

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