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Renzi: “Il 2015 meglio del previsto, questo sarà il mio ultimo ruolo pubblico”

Nella conferenza stampa di fine anno il Premier elenca i successi del suo governo assicurando che non punterà ad altri incarichi pubblici dopo quello di presidente del consiglio.
A cura di Antonio Palma
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"Il 2015 è andato meglio del 2014 ed è andato meglio delle nostre previsioni, lo dice la realtà dei fatti: è stato un buon anno e torna il segno positivo", così il Premier Matteo Renzi ha sintetizzano quest'anno di governo durante la conferenza stampa di fine anno nella nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera. Con le ormai immancabili slide, dove questa volta ha trovato spazio anche il gufetto evocato più volte da Renzi a proposito delle cattive previsioni di chi non crede nel suo governo, il Premier ha quindi elencato i successi del suo Esecutivo. Dal Pil che torna a crescere all'abolizione delle tasse sulla prima casa, alle riforme come il Jobs Act e la legge elettorale. "Si diceva che l'Italia era in stagnazione perenne: se guardiamo dati vediamo che il segno più torna a crescere: era previsto lo 0,7% e siamo allo 0,8. Il tasso di disoccupazione è ancora molto altro, troppo alto all'11,5%. Ma i numeri parlano chiaro 300mila persone hanno trovato lavoro. Oggi in Italia ci sono più tutele e più posti di lavoro, ma non mi accontento, non sono soddisfatto" ha sottolineato Renzi.

"La legge elettorale è stata l'operazione parlamentare più difficile di quest'anno perché era tutt'altro che semplice. È stato un capolavoro" ha proseguito il Premier, assicurando inoltre la chiusura "da gennaio ad agosto di tutti i decreti di attuazione della riforma della Pubblica amministrazione", e la ripresa dell'iter del ddl sulle riforme costituzionali che dovrebbe portare "al referendum a ottobre 2016". Su quest'ultimo punto il Premier in particolare ha avvertito: "Se perdiamo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza politica".

"L'Italia si è rimessa in moto e torna ad essere un grande Paese che può segnare la vittoria della politica contro il populismo. L'Italia batte populismo quattro a zero" ha sentenziato ancora il Presidente del Consiglio, aggiungendo: "L'indice di fiducia in Italia resta spaventosamente alto ciò vuol dire un Paese che si sta rimettendo in moto". Renzi poi ha rivendicato il rinnovato ruolo dell'Italia in campo internazionale, assicurando però di non essere in guerra contro l’Europa perché "vogliamo soltanto il rispetto delle regole, da parte di tutti”.

"Se il 2015 è stato l'anno delle riforme, il 2016 sarà l'anno dei valori", ha affermato poi il premier rimarcando che la legge di Stabilità, "che in molti criticano come mance e mancette, invece mette denaro su settori come scuola, università, cultura, servizio civile". Infine l'annuncio sul suo futuro personale in politica: "Questo sarà il mio ultimo ruolo pubblico come è naturale che sia". "Quando hai fatto questo ruolo dopo lasci, per me dunque questo sarà l'ultimo incarico pubblico" ha spiegato infatti Renzi, concludendo: "Spero però molto dopo quello che spera qualcuno di voi".

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