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Elezioni politiche 2018

Renzi contro Di Maio: “Impresentabili noi? Chi vota M5S sceglie scrocconi e amici degli Spada”

Il segretario del Pd, Matteo Renzi, replica a Luigi Di Maio in merito agli impresentabili candidati dal Pd: “Caro Di Maio, quello che ancora non hai capito è che un avviso di garanzia non è una condanna. Non si diventa impresentabili per un avviso di garanzia o per essere indagati. Perché altrimenti per voi sarebbe un dramma”.
A cura di Charlotte Matteini
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A distanza di poche ore, Matteo Renzi replica a Luigi Di Maio in merito agli impresentabili candidati dal Partito Democratico attaccando il Movimento 5 Stelle e fornendo una lunga lista di impresentabili grillini. "Quando il capo politico del Movimento 5 Stelle, Di Maio, è in difficoltà fa sempre la stessa cosa: attacca me e il PD. E sempre con la solita mossa: il ritornello dei candidati impresentabili.
Scarsa fantasia. Però stavolta rispondiamo, punto punto. Perché le bugie hanno le gambe corte" scrive su Facebook il segretario del PD.

"La storia è semplice: chi in Lazio vota per il Movimento Cinque Stelle si assume la responsabilità di far eleggere al Senato tal Emanuele Dessì, un grillino storico che trovate sul palco con Beppe Grillo e in foto guancia a guancia con i leader 5Stelle. Questo signore è molto vicino agli Spada, di Ostia (ricordate la testata di Spada che spaccò il naso al giornalista Piervincenzi a novembre?) ed è coinvolto in quella che i grillini chiamano scroccopoli, vale a dire il problema delle case pubbliche pagate poco, 7 euro al mese. Prima lo hanno messo in lista, poi quando sono stati sgamati, hanno provato in tutti i modi a nascondere Dessì ma senza riuscirci. Allora gli hanno fatto firmare un impegno alle dimissioni da un notaio facendo finta di non sapere che un atto del genere non conta nulla ai fini del diritto parlamentare. Hanno cercato quindi di cambiare argomento, invano. Alla fine la sostanza resta quella: chi in Lazio vota per il Movimento Cinque Stelle vota uno scroccone, amico del clan Spada. Punto. Qualcuno può smentire? No, nessuno", prosegue Matteo Renzi.

"A quel punto Di Maio che fa? Attacca me, attacca il PD.  E dice: anche il centrosinistra è pieno di impresentabili. E fa l'elenco di qualche nostro candidato che ha ricevuto avvisi di garanzia. Noi di solito facciamo finta di niente e non replichiamo a queste bassezze. Oggi non più. Caro Di Maio, quello che ancora non hai capito è che un avviso di garanzia non è una condanna. Non si diventa impresentabili per un avviso di garanzia o per essere indagati. Perché altrimenti per voi sarebbe un dramma. Perché tu, caro Di Maio, sei stato indagato.  Perché il sindaco di Torino Chiara Appendino è indagata per omicidio colposo e falso. Perché il sindaco di Livorno Filippo Nogarin è indagato per omicidio colposo. Perché il sindaco di Roma Virginia Raggi non è solo indagata, ma direttamente a processo per falso. E perché da Bagheria alla Sardegna sono numerosi i sindaci a cinque stelle indagati", sottolinea l'ex presidente del Consiglio.

"Attenzione: qui c'è la differenza di stile tra noi e loro. Per noi non sono impresentabili, noi non li giudichiamo colpevoli. Anzi: ci auguriamo che siano innocenti.  Non speriamo nella loro condanna, ma facciamo il tifo per la loro innocenza, perché noi non siamo come Di Maio, che è garantista il lunedì con i suoi amici e giustizialista con gli avversari il martedì. Impresentabile, però, rimane Dessì, per le sue amicizie. Anche se non ha avvisi di garanzia. Talmente impresentabile che se ne vergognano anche i Cinque Stelle. Ok, è chiaro: Dessì vi mette in imbarazzo. E siamo pronti a non parlarne se questo vi fa stare più tranquilli.  Possiamo fare politica, adesso?
Di Maio è un aspirante leader politico che vorrebbe confrontarsi con Trump e con Putin e che non trova ancora il coraggio di fare un dibattito con me o con Salvini. Caro Di Maio, lascia stare le liste di presunti impresentabili: presentati tu, a un dibattito tv, se trovi il coraggio di non fuggire come hai fatto fino ad oggi. Con i Cinque Stelle vorremmo discutere di vaccini, di come creare lavoro altroché reddito di cittadinanza e assistenzialismo, di Europa, di grandi eventi come l'Expo, di Venezuela e di periferie. Vorremmo un dibattito politico alto. Caro Di Maio, quando avrete finito con il fango, ci troverete qui, al solito posto. Perché noi non scappiamo, noi", conclude Matteo Renzi.

Scontro tra Di Maio e Renzi: "Pd prendeva soldi da Mafia Capitale"

Non accenna a placarsi lo scontro tra Di Maio e Renzi sugli impresentabili candidati alle prossime elezioni politiche. Il candidato premier del Movimento 5 Stelle torna a replicare al segretario del Pd con un post su Facebook: "Renzi anziché ritirarli e chiedere scusa ha deciso di difendere la sua truppa di impresentabili. Ha deciso di difendere gente come Mr fritture di pesce, già condannato in appello a restituire 40.000 euro al Comune di Agropoli e imputato per omissione in atti d’ufficio e sottrazione di beni alla loro destinazione: avrebbe lasciato dei beni sequestrati alla Camorra, e destinati al Comune di Agropoli, nella disponibilità dei vecchi proprietari. Renzi difende questa gente. Noi in quel collegio candidiamo Alessia D'Alessandro, una ragazza giovane e brillante che lavorava in Germania per il consiglio economico della CDU", scrive Di Maio.

"Renzi difende De Luca junior che è candidato per diritti ereditari, visto che l'unica altra sua nota di merito è essere imputato di bancarotta fraudolenta per il crac della società immobiliare Ifil. Renzi difende Ferdinando Aiello , Brunello Censore e Antonio Scalzo in Calabria, rinviati a giudizio nel luglio scorso. Renzi difende Claudio Mancini (proporzionale Camera Latina), Carlo Lucherini (uninominale Senato Guidonia), Bruno Astorre , (proporzionale Senato), Claudio Moscardelli, tutti coinvolti nell’inchiesta sui rimborsi e le spese di rappresentanza del gruppo alla Pisana fra il 2010 e il 2012, rinviati a giudizio lo scorso settembre".

"Renzi si permette di fare la morale a noi sulle amicizie di un candidato che ha preso l'impegno a rinunciare a candidatura ed elezione, lui che é segretario di un partito che ha preso migliaia di euro da Buzzi di mafia capitale che infatti ha partecipato a una cena di finanziamento del Pd. Proprio lui, che è segretario di un partito che in 4 anni ha ricevuto 9 milioni di euro di finanziamenti che nessuno sa da dove vengono (da gente come Buzzi?). Lui che ha spifferato a De Benedetti il decreto sulle popolari che ha permesso all'editore di Repubblica un plusvalore di 600.000 euro alla faccia dei risparmiatori sul lastrico. Lui che non ha detto una parola sui candidati impresentabili del suo vero alleato Berlusconi. Non una parola su Giggino a purpetta, ex autista del boss che ha fondato la nuova camorra organizzata, indagato per voto di scambio in riferimento alle ultime elezioni regionali e per minacce a pubblico ufficiale aggravato dalla finalità mafiosa: avrebbe fatto pressioni su una funzionaria del comune di Marano, che si occupava dei controlli su opere costruite dall'impresa di Aniello e Raffaele Cesaro, suoi fratelli. Ci risparmi le sue parole gonfie di retorica e ipocrisia. Ci dica quanti soldi gli ha dato Buzzi dei 9 milioni di euro arraffati dal Pd che non hanno un nome e un volto e ritiri gli impresentabili", conclude Di Maio.

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