Renzi: “Non pagherete più l’Imu dal 2016, taglio tasse mai visto prima”
Gli ultimi dati economici positivi “non ci possono soddisfare, non ci basta aver invertito la tendenza”. È l’ammissione del premier Matteo Renzi nel corso dell’Assemblea del Partito Democratico che si è tenuta a Milano. “Eravamo molto preoccupati per le tante sfide che avevamo di fronte all’ultima Assemblea del partito: il pacchetto di riforme, il jobs act, la legge elettorale, l’introduzione dei reati ambientali nel Codice penale, una legge di stabilità che per la prima volta riduceva in maniera drastica la pressione fiscale: a distanza di sette mesi l’abbiamo fatto. Ci sono stati dei ‘no’ che ci hanno ferito ma che ci hanno reso più forti. Ma l’abbiamo fatto, sembrava impossibile che una politica che sembrava imbambolata e ferma, riuscisse a mostrare il volto della determinazione”, ha aggiunto Renzi.
Renzi sulle tasse
"Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale" afferma. "Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito", dice. Quindi l'annuncio ad effetto: "Nel 2016 elimineremo noi la tassa sulla prima casa, l'Imu agricola e sugli imbullonati". E ancora: "Nel 2017 ci sarà un intervento Ires e Irap e nel 2018 interventi sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni".
La svolta grazie al Pd
Il presidente del consiglio ha omaggiato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e poi reso "onore" al Partito democratico, responsabile della ‘svolta’ di cui parla. "Ciò che abbiamo fatto con nostri deputati e senatori in un arco di tempo abbastanza limitato è particolarmente degno di orgoglio perché ha consentito al Paese di ripartire. Lo dimostrano i numeri crudi di questi giorni e delle ultime ore sono spesso oscurati dalla grancassa del disfattismo cosmico". E snocciola dati: "A chi diceva che questo Paese doveva voltarsi al solo turismo ricordiamo che la produzione industriale è cresciuta del tre per cento" e che "il primo trimestre è positivo" e i "mutui crescono".
I numeri delle ultime ore sono spesso oscurati dal ‘disfattismo cosmico’, ma se guardiamo i numeri crudi della realtà, vediamo che il I trimestre 2015 è il primo positivo dopo undici negativi, che i muti sono cresciuti del 64 per cento, così come l’utilizzo delle carte di credito. Tornano positivi i consumi dopo 3 anni. E degli 80 euro tanti discussi e contestati, il 91 per cento è stato speso nell’arco dei primi mesi. Inoltre le crisi aziendali sono diminuite di 42 unità. E la prossima settimana, come promesso, si firmerà il salvataggio della fabbrica Whirlpool. Ai profeti del disfattismo vorrei ricordare che questo partito ha lottato per portare il lavoro precario a stabile. Vorrei anche ricordare i dati sulla Cassa integrazione, sull’export e sulla produzione industriale, cresciuta in un anno del 3 per cento.
Renzi su "musi lunghi" del PD
Renzi ha poi parlato della rottura del patto per le riforme siglato con Silvio Berlusconi. "Se per eleggere Mattarella qualche forza ha inteso venire meno ai propri accordi sulle riforme sappia che rifaremmo una, dieci, cento volte la stessa scelta", ha detto. "Credevamo al patto del Nazareno per quel che c'era dentro – ha spiegato – non per quello che qualche vecchia gloria del fantasy della politica aveva immaginato potevamo inserirci". Il segretario non ha mancato di criticare "la tribù dei musi lunghi" del Pd. "E' perché abbiamo perso qualche comune? Voglio ricordare che c'è stato un tempo in cui si perdeva molto, non qualche comune", ha sottolineato il segretario all'assemblea Pd. "E' comunque inaccettabile il messaggio ‘va tutto bene madama la marchesa", ha aggiunto Renzi.
Dito puntato contro Salvini e M5S
"Qualcuno dice ‘Salvini è per sempre', come fosse un diamante (e come noto sui diamanti ha qualche expertise la Lega). Ma guardiamo il guardaroba di Salvini. Noi siamo tenacemente e convintamente siamo dalla parte dell'Italia sempre. Non accettiamo che qualcuno sfoderi una maglia che dice che la Padania non è Italia", questo il commento di Renzi sulla politica di Salvini, "del quale non possiamo avere paura di Salvini", dice. E quindi rincara la dose: "Tre avversari ci fanno paura", e sono "il populismo 5 Stelle, la sinistra radicale (che qualcuno dice sia possibile anche se noi pensiamo sia improbabile) e la destra becera della Lega nord".