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Regioni, ora si taglia. Pronta la proposta da presentare a Napolitano

Dopo gli scandali di Lombardia e Lazio (e con quelli di Campania e Sicilia all’orizzonte), la Conferenza delle Regioni ha deciso di dare un taglio ai fondi dei gruppi. Monti e Napolitano sono stati già informati della iniziativa. Intanto Patroni Griffi ha parlato di un ddl costituzionale per verificare i costi delle regioni.
A cura di Biagio Chiariello
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Regioni, ora si taglia. Pronta la proposta da presentare a Napolitano

Quello della Casta è un cianciare continuo di tagli e decurtazioni. Quasi sempre agli annunci non corrispondono i fatti. E in un periodo funestato dallo scandalo della Lombardia di Formigoni prima, da quello del Lazio della Polverini (e di Fiorito) e da quelli (forse) di Sicilia e Campania, ora ci pensa la Conferenza delle regioni a metterle a dieta. L'assemblea ha infatti approvato all'unanimità una proposta di tagli che presenterà alle 18.15 al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e alle 19 al governo. Lo ha detto il presidente della Conferenza, Vasco Errani. La proposta sarà illustrata solo in serata alla stampa: «Vogliamo rispettare il percorso istituzionale ed evitare che vi siano mille diverse interpretazioni» ha precisato Errani. Il governatore della Regione Emilia ha anche confermato di aver «sentito il premier Monti al telefono», al quale ha anticipato i punti più importanti delle misure contenute nel documento.

Contestualmente il ministro dell'economia Patroni Griffi ha fatto sapere che il governo «è orientato» a presentare un ddl costituzionale che intervenga sulle competenze e sui controlli delle Regioni. Se non dovesse essere approvata entro questo legislatura, questa iniziativa sarebbe il punto di partenza nella prossima. In ogni caso, i tecnici sono orientati «a presentarlo comunque – dice Patroni Griffi – perché partendo da esso nella prossima legislatura si possa riflettere sull' autonomia Regionale».

Già il ministro della Giustizia Paola Severino aveva chiarito che «sui costi della politica serve un provvedimento ad hoc. Il tema non può essere inserito nel ddl anticorruzione, ma deve trovare soluzione in un altro provvedimento». Sicuramente qualcosa andrà fatto sul versante del controllo delle spese. In tal senso, in questi giorni è circolata l'ipotesi di un provvedimento da inserire nella norma di attuazione dell'articolo 81 della Costituzione, con le regioni impegnate direttamente nel raggiungimento del pareggio di bilancio. A proposito del controllo dei bilanci delle Regioni, Patroni Griffi ha sottolineato che forse «potrebbe anche andare bene la Corte dei Conti», ma in questo modo «si interverrebbe solo in sede di rendicontazione».

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