Regionali Sicilia, Minniti dice no all’Osce contro il voto di scambio. M5S: “Sta negando l’evidenza”
Pochi giorni fa il Movimento 5 Stelle ha formalmente richiesto la presenza degli osservatori internazionali dell'Osce per monitorare le operazioni di voto alle elezioni regionali siciliane del prossimo 5 novembre, paventando un concreto rischio brogli e di voto di scambio. Replicando alla richiesta, il ministro dell'Interno Marco Minniti ha però negato questa possibilità, spiegando che non sarebbe prevista per le consultazioni elettorali di tipo locale: "L’Ufficio dell’Osce per le istituzioni democratiche e i diritti umani osserva le elezioni in tutti i 57 Stati partecipanti, per valutare in quale misura i processi elettorali rispettino le libertà fondamentali e siano improntati all’uguaglianza, all’universalità, a pluralismo politico, alla fiducia, alla trasparenza e alla responsabilità. Le missioni vengono solitamente predisposte in occasione dei maggiori appuntamenti elettorali parlamentari o presidenziali e non per le elezioni di livello locale".
Nel corso del question time parlamentare, Minniti ha inoltre aggiunto: “I prefetti delle province siciliane hanno già fornito assicurazione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie, anche in relazione alle criticità dalla stessa rilevate, circa la piena collaborazione nel proseguo dell’attività di approfondito monitoraggio, volto ad evidenziare situazioni ostative riferibili ai candidati, nonché per lo svolgimento della campagna elettorale in vista del voto, ferma restando l’attività delle forze dell’ordine, a garanzia dell’ordinato svolgimento delle operazioni elettorali".
La replica del titolare del Viminale non ha però affatto soddisfatto le attese del Movimento 5 Stelle, che ha duramente contestato le affermazioni del ministro: “Non è vero che l’Osce non sia intervenuta per elezioni inferiori a quelle di scala nazionale. La sua posizione è smentita dai fatti e dai precedenti del 2015 in Albania e Ucraina. Lei, ministro, non può lavarsi le mani, deve tenere conto di quello che è successo finora in Sicilia. Deve tener conto che la Sicilia è stata governata dai Cuffaro, non può non tener conto che nelle liste di Musumeci ci sono degli impresentabili e che un sindaco è stato arrestato. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha praticamente scelto di chiudere gli occhi di fronte a quanto sta accadendo in Sicilia”, ha sottolineato il deputato pentastellato Alessandro Di Battista.