Regionali Puglia e voti comprati, indagano Digos e Procura di Bari
È polemica sulle elezioni regionali pugliesi dopo che gli uomini della Digos e la Procura di Bari hanno deciso di avviare un'indagine per fare luce su un presunto giro di soldi per comprare voti alle prossime elezioni regionali 2015 in Puglia. La Procura barese in particolari ha aperto un fascicolo, per il momento a carico di ignoti, per accertare la presunta esistenza di un tariffario per remunerare rappresentanti di lista e procacciatori di preferenze per le prossime elezioni regionali. Per il momento agli atti dell'inchiesta è finto un video, trasmesso da TgNorba, nel quale un risponsabile di un comitato elettorale di una candidata al consiglio regionale per il centrosinistra spiega come i rappresentati di lista ricevano una somma, dai 30 ai 50 euro, sulla base dei voti attribuiti nella loro sezione al candidato di riferimento. I poliziotti della Digos hanno già ascoltato alcune persone e le loro testimonianze sono state verbalizzate.
Il tutto sarebbe nato ad un annuncio su facebook rivolto i ragazzi della provincia di Bari in cui si cercano rappresentanti di lista ben retribuiti. Dopo il primo però caso è spuntato fuori un altro video in cui un altro candidato, sempre di un lista a sostegno di Emiliano, offre una rimborso spese per i rappresentanti di lista, anche in questo caso chiedendo la tessera elettorale. La candidata governatore del M5S, che da tempo sta denunciando episodi simili, ha annunciato che presenterà un esposto su questa vicenda alla Procura di Bari assieme ai parlamentari pugliesi. Intanto al Senato e alla Camera saranno presentate delle interrogazioni parlamentari sul caso.