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Omicidio Giulio Regeni

Regeni, Boldrini: “Commissione d’inchiesta è ultima speranza per far luce sulla morte di Giulio”

In un’intervista su ‘Avvenire’ la deputata di LeU Laura Boldrini si è detta soddisfatta per il via libera delle commissioni Giustizia e Esteri della Camera all’istituzione della commissione parlamentare di inchiesta sula morte di Regeni: “Tentativo doveroso per la famiglia, per la dignità dell’Italia, per tutti i Giulio scomparsi in Egitto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il 29 aprile inizierà alla Camera l'esame generale del testo base per l‘istituzione della commissione d'inchiesta parlamentare sulla morte di Giulio Regeni. Ieri mattina le commissioni Giustizia ed Esteri della Camera hanno infatti dato mandato ai relatori, Manfredi Potenti della Lega e Sabrina De Carlo del M5s, con il voto favorevole di tutti i gruppi, tranne Forza Italia, che si è astenuta. Il testo non è stato modificato rispetto a quello uscito ieri dalla seduta congiunta delle due commissioni. "La resistenza iniziale della Lega è stata superata. Abbiamo votato tutti a favore, tranne Forza Italia, astenuta. La commissione dovrà chiarire circostanze, responsabilità, omissioni, con tutti i poteri della magistratura inquirente. E' importante che l'Aula voti per istituirla, perché la Procura di Roma non ha trovato la collaborazione dei magistrati del Cairo. E le indagini si sono fermate", ha spiegato la deputata di LeU ed ex presidente della Camera Laura Boldrini, in un'intervista rilasciata al quotidiano ‘Avvenire'.

"Non è stato facile, ma il primo passo è compiuto. Ora andiamo fino in fondo perché la commissione parlamentare d'inchiesta è l'ultima speranza per fare chiarezza sulla morte di Giulio Regeni E' un tentativo doveroso per la famiglia, per la dignità dell'Italia, per tutti i Giulio scomparsi in Egitto".

"Non è sicuro che ci riusciremo, ma era doveroso tentare – ha sottolineato – Inoltre, Amnesty International descrive una situazione in Egitto fatta di torture, centinaia di sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali, processi collettivi nei tribunali militari, decine di condanne a morte. Ed è appena passata una riforma che di fatto consente ad al Sisi di restare al potere fino al 2030″.

Di diverso avviso sembra essere il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che vede nella Commissione d'inchiesta sulla morte del giovane ricercatore un possibile fattore di destabilizzazione degli equilibri tra Italia ed Egitto: "Sulla tragica uccisione di Regeni deve indagare con determinazione l'inerte magistratura italiana. Che deve pretendere la verità dagli inglesi, con università infiltrate da docenti collegati ai fratelli musulmani – che possono aver esposto con cinismo Regeni a rischi enormi – e dall'Egitto. Una commissione di inchiesta parlamentare può solo alimentare tensioni – ha detto – Sono tra i non molti esponenti politici italiani che hanno incontrato Al Sisi al Cairo chiedendo verità su questo omicidio. Ma sono ben consapevole del ruolo da baluardo al fondamentalismo che svolgono l'Egitto e il presidente Al Sisi. L'Egitto ogni anno paga un enorme tributo di sangue nel contrasto al terrorismo nel Sinai e in ogni luogo. È un interlocutore prezioso per l'Italia e per l'Occidente. Una costante polemica e una posizione di ostilità dell'Italia e del nostro Parlamento rappresentano un grave errore. Bene fa Forza Italia a distinguersi da chi vuole dar luogo a iniziative errate".

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