Referendum, il Veneto dice sì all’indipendenza. Ma il voto non ha nessun valore legale
La consultazione online per l'indipendenza del Veneto è stata un successo: i votanti, infatti, sono stati 2 milioni 360mila 235 voti, pari al 73% del corpo elettorale regionale. I sì sono stati 2 milioni 102mila 969, pari all'89%, i no 257.276 (10,9%). Il risultato del referendum è stato reso noto in Piazza dei Signori a Treviso, ma va sottolineato come non abbia assolutamente nessun valore né istituzionale né legale. La Costituzione, come è ovvio, non prevede che la consultazione possa essere effettuata per via telematica o telefonica.
I promotori, tuttavia, gridano al successo. Andrea Viviani, uno di loro, ha detto: "Una serata così la sognavo quando ero lassù, in cima al campanile", ha affermato, prima di arringare la folla inneggiando all'indipendenza dei veneti. Viviani, infatti, faceva parte del gruppetto di persone che il 9 maggio del 1997 diede l'assalto al campanile di San Marco, a Venezia, proprio con l'obiettivo di "liberare" il Veneto rendendolo indipendente. "Mi sono commosso – ha raccontato ieri sera è da vent'anni che aspetto una cosa del genere. Adesso, finalmente, possiamo costruire qualcosa. Ora contiamo qualcosa".
Il voto si è svolto dal 16 al 21 marzo e gli elettori dovevano rispondere al quesito: "Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?". Il comitato per il sì sosteneva: "Che si vada verso l’indipendenza del Veneto è cosa ormai ovvia e scontata. L’alternativa è la morte civica nell’Italia reclinata su sé stessa e non esiste un insieme così grande di pazzi che voglia suicidarsi come topi nell’acqua. Il vero nodo gordiano da sciogliere è però quale Veneto noi vogliamo per il nostro futuro, anzi per il nostro presente prossimo".
Con ogni evidenza, visto che la consultazione non aveva nessun valore legale, si trattava di una provocazione politica per riprendere il filo di un vecchio sogno dei cittadini veneti. Il referendum online, tuttavia, ha suscitato non poca curiosità persino tra i media internazionali che, all'indomani di quello in Crimea, hanno cercato di fare paragoni. Quello che è certo è che il massiccio numero di votanti, e l'ampia vittoria del fronte del sì, riporta all'attenzione degli amministratori veneti il tema dell'indipendenza. Luca Zaia, presidente della Regione, ha promesso che si impegnerà perché l'esito della consultazione possa portare a un referendum formale. Secondo Zaia "il diritto internazionale ci dà ragione sul fronte dell'autodeterminazione e sulla possibilità di fare il referendum".