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Referendum costituzionale, anche D’Alema scrive agli italiani all’estero: “Votate No”

“Non avrete più i vostri rappresentanti in Senato”, avverte l’ex premier, che sostiene che la riforma “confinerà gli italiani nel mondo in un ambito di esclusiva testimonianza. Voi, però, avete il potere di fermarlo votando No al referendum”.
A cura di C. T.
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Massimo D'Alema ospite a Otto e Mezzo

In vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, Massimo D'Alema scrive agli italiani all'estero e li avvisa che se passerà la riforma saranno esclusi dal Senato. Proprio come ha fatto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a sostegno del "Sì", anche uno dei principali promotori del "No" si è rivolto direttamente agli italiani che vivono fuori. "In questi giorni siete chiamati a votare al referendum per decidere se cambiare oppure no la nostra Costituzione", scrive l'ex premier, che parla di "una decisione importante per la nostra democrazia e la nostra rappresentanza. Per ‘nostra' intendo anche quella degli italiani nel mondo, cioè quella Circoscrizione estero fatta di dodici deputati e sei senatori che introducemmo durante i governi dell'Ulivo del 1996-2001, con la modifica degli articoli 48, 56 e 57 della Costituzione, quella oggi in vigore".

Con il referendum, prosegue D'Alema, "vi si chiede di cambiare molti articoli della Carta e di rinunciare alla vostra rappresentanza in Senato, poiché il Senato cambierà funzione e rappresenterà quelle autonomie territoriali – regioni e comuni – con le quali voi stessi mantenete molti rapporti culturali, affettivi e persino materiali, soprattutto per chi di voi continua ad avere in Italia una casa, un terreno, vi si reca in vacanza o per studiare. Per chi partecipa a scambi culturali o a interscambi commerciali". Sarebbe stato importante, si legge ancora nella lettera, "avere proprio nel Senato delle autonomie territoriali i rappresentanti diretti della Circoscrizione estero chiamati ad occuparsi del raccordo tra le regioni e i comuni, in materie che riguardano gli italiani nel mondo, dall'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese alla tassazione locale sui beni immobili, dagli interscambi culturali alla promozione turistica, all'associazionismo regionale. Ma ciò non avverrà. Non avrete più i vostri rappresentanti in Senato. Avrete solo dodici rappresentanti alla Camera dei Deputati, eletti, inoltre, con quella legge elettorale, l'Italicum, che vi esclude sia dal conteggio dei voti che determinano il premio di maggioranza, sia dal ballottaggio".

Secondo D'Alema "questo sistema confinerà gli italiani nel mondo in un ambito di esclusiva testimonianza. Voi, però, avete il potere di fermarlo votando No al referendum. Il No che vi chiediamo non è soltanto per difendere i vostri diritti, ma anche per bloccare una ‘riforma' che umilia il ruolo delle autonomie, riduce la funzione del Parlamento e concentra i poteri nel governo nazionale, senza che vi sia un sistema adeguato di contrappesi e controlli. Al di là di tanti aspetti negativi, questo è il significato di fondo della riforma Renzi". L'ex premier conclude la lettera sostenendo volersi dilungare "sugli aspetti tecnici, che pure, trattandosi della legge fondamentale dello Stato, sono importanti e che hanno indotto i maggiori costituzionalisti italiani a parlare di un bicameralismo pasticciato e confuso": "Mi basta aver sottolineato le sostanziali ragioni politiche che hanno spinto, non a caso, anche l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia a opporsi a questa riforma e a mobilitarsi perché essa non venga approvata. Per tutti questi motivi è importante votare No, chiedendo così al Parlamento di ripensare l'impianto della riforma e di proporre soluzioni che siano più rispettose delle tradizioni democratiche del nostro Paese".

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