Reddito di cittadinanza, online i moduli Inps per presentare la domanda
Sul sito dell'Inps sono stati pubblicati i moduli per richiedere il reddito di cittadinanza. Dal prossimo 6 marzo, come ha ribadito questa sera anche il sottosegretario Laura Castelli, sarà possibile fare domanda per il sussidio. Il decretone su reddito di cittadinanza e quota 100 ha ottenuto oggi il primo ok dal Senato e scadrà il 28 marzo. Ora si attende un ulteriore passaggio alla Camera. Per poi tornare al Senato per il via libera definitivo. E intanto l'istituto di previdenza, nella sezione ‘Tutti i moduli', ha pubblicato il form scaricabile, che i richiedenti potranno compilare. Le domande potranno essere inoltrate online, presentate alle Poste o compilate con l'ausilio dei Caf. Tutte le informazioni sulla misura, come ottenerla e quali requisiti bisogna avere, si trovano all'interno dell'apposito manuale. Si tratta di un sostegno per famiglie in difficoltà, che punta al reinserimento nel mondo del lavoro e all'inclusione sociale. Il sussidio viene accreditato mensilmente su una nuova carta prepagata, diversa da quelle rilasciate per altre misure di sostegno, la cosiddetta ‘Carta Rdc'.
Sul sito Inps si trovano tre moduli, identificati con la sigla SR180, SR181 e SR182, che possono essere scaricabili e stampabili. La domanda vera e propria però è contenuta del modulo SR180, di 9 pagine, e la compilazione inizia a pagina 5. Ciascun modulo è preceduto da un'introduzione, che riassume le norme del decretone. Queste però potrebbero cambiare, perché sono al momento in via di modifica parlamentare.
Nell'ultima pagina del modulo per la domanda il beneficiario viene informato che vi possono essere controlli sui dati dichiarati, e i furbetti rischiano anche il carcere. Si legge: "La non veridicità del contenuto delle dichiarazioni comporta la revoca/decadenza dai benefici eventualmente conseguenti ai provvedimenti emanati sulla base delle dichiarazioni non veritiere e le conseguenti sanzioni economiche e penali".
Inoltre "in caso di esaurimento delle risorse disponibili per l’anno di riferimento, con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, è ristabilita la compatibilità finanziaria mediante rimodulazione dell’ammontare del beneficio". In pratica, se i 6 miliardi stanziati per quest'anno dovessero non bastare, il sussidio verrà ridotto.
E ancora viene sottolineato che "il beneficio tiene conto dei redditi percepiti e quindi può cambiare se il richiedente trova un'occupazione. Che i soldi messi sulla card devono essere spesi tutti, pena un taglio del 20% nel mese successivo"
Gli altri due moduli servono solo per integrare o correggere la domanda principale, per esempio se il richiedente ha iniziato a lavorare in un periodo successivo a quello fotografato dall'Isee (in questo caso servirà il modulo SR182). Verrà utilizzato invece il modulo SR181 se sono intervenute variazioni non solo lavorative, ma anche relative alla famiglia, una volta ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza (il reddito prende il nome di pensione di cittadinanza se risultano beneficiari nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni).