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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza, cosa cambia per le famiglie con disabili: aumenta l’assegno mensile

Con gli emendamenti presentati dal governo al decretone sul reddito di cittadinanza, cambiano alcuni aspetti riguardanti l’erogazione della misura per i nuclei familiari con al loro interno persone con disabilità. Aumenta l’assegno mensile, fino a 50 euro in più. Mentre diventano meno stringenti i limiti patrimoniali per l’accesso e viene allargata la platea dei beneficiari delle pensioni di cittadinanza.
A cura di Stefano Rizzuti
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Arrivano nuove misure di sostegno alle famiglie con disabili attraverso il reddito di cittadinanza. Con un emendamento al decretone riguardante il reddito, ma anche la quota 100 in tema di pensioni, il governo allenta i limiti patrimoniali per l’accesso e allarga la platea dei beneficiari della pensione di cittadinanza anche alle famiglie anziane con componenti under 67 in situazioni gravi o di non autosufficienza. Altro ritocco è quello della scala di equivalenza che permetterà ai nuclei che hanno a carico familiari disabili di avere 50 euro in più di beneficio: la scala, infatti, passa a 2,2. Il reddito, per queste famiglie, può arrivare a un massimo di 1.380 euro. Si tratta di emendamenti del governo depositati alla Camera.

Per le pensioni di cittadinanza, potranno accedere non solo gli over 67, ma anche coloro i quali – con gli stessi requisiti – abbiano un’età inferiore e nel cui nucleo familiare rientrino persone con disabilità o non autosufficienti. L’emendamento, inoltre, innalza a 7.500 euro il tetto massimo di patrimonio immobiliare per accedere al beneficio in caso di componenti del nucleo con disabili gravi (prima la soglia era a 5mila euro). Come detto, cambia anche la scala di equivalenza: si passa da 2,1 a 2,2 come cifra massima per le famiglie numerose. Secondo la relazione tecnica che accompagna l’emendamento, la modifica  richiede una spesa aggiuntiva di 12,8 milioni di euro per il 2019 e circa 17 milioni per gli anni successivi. Risorse che verranno da un taglio al finanziamento dei centri per l’impiego. Dal terzo anno, invece, le risorse arriveranno dal Fondo generale che finanzia il reddito.

Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, argomenta queste decisioni: “Accogliamo la richiesta di aiuto di molte famiglie con disabili gravi e persone non autosufficienti. Famiglie nelle quali le oggettive difficoltà si uniscono a condizioni di particolare fragilità”. Cominardi si dice soddisfatto, così come il sottosegretario con delega a Famiglia e Disabilità, Vincenzo Zoccano: “È necessario iniziare a dare concrete risposte al grido d'aiuto delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Come previsto dal contratto di governo, dobbiamo arrivare a mettere le condizioni di vita delle persone con disabilità al pari di quelle di qualsiasi altro. Stiamo lavorando assieme per la nostra gente, per arrivare a quei risultati che, in decenni di sterile politica, non sono mai stati raggiunti”.

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