Rapporto Cnel: un giovane su quattro non lavora né studia
In quattro anni, tra il 2008 e il 2012, i disoccupati sono aumentati di oltre un milione di unità mentre l’area della difficoltà occupazionale registra un aumento di circa due milioni di persone. Numeri che emergono, tra gli altri, nel Rapporto del Cnel sul mercato del lavoro. Un Rapporto nel quale si fa riferimento a un fenomeno con “conseguenze sociali allarmanti”. Non si arresta il fenomeno dei Neet (not in employment, education or training), dei giovani cioè che non hanno un lavoro e al tempo stesso non studiano. Un giovane su quattro si trova in questo limbo. Al Sud il problema è ancora più sentito toccando punte del 35%. Nonostante questo dato il tasso di attività dei giovani tra i 15 e i 29 anni è in aumento, ma rappresenta meno del 7% degli attivi mentre gli over 55 sono più del 12%. I giovani, aggiunge lo studio del Cnel, sono tra l’altro più frequentemente working poor, lavoratori a basso salario che accettano condizioni che li espongono a rischio di indigenza pur di entrare nel circuito produttivo.
Neet, donne e over 55 – Aumenta anche il numero di italiani che scelgono di andare a lavorare all’estero a fronte di una simmetrica diminuzione dei flussi in ingresso di lavoratori immigrati. Il Sud, avendo maggiormente risentito delle difficoltà della domanda interna, espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla. L’offerta di lavoro da parte delle donne è in aumento sia rispetto agli anni scorsi che nei confronti della componente maschile. Le donne attive sono più del 42% delle forze lavoro e il tasso di occupazione è saluto al 41.6& dal 39.7% del 2007 con una crescita dell’1.2% rispetto al 2011 pari a 109mila occupate in più. Ma continua a esistere il fenomeno della segmentazione di genere per cui le professioni in cui si concentra la presenza delle donne sono poche e poco qualificate.