Raid USA contro Isis: ucciso leader Nusra. L’ostaggio UK: “Rischiate un Vietnam”
Una pioggia di bomba contro una dozzina di obiettivi in Siria. Così le forze armate USA hanno inaugurato il secondo fronte della campagna militare contro lo Stato Islamico (Isis), segnato dalla partecipazione diretta di cinque Stati arabi. Nel corso dei raid, sarebbe rimasto ucciso Abu Yousef Al Turki, leader del Fronte al Nusra, gruppo siriano legato ad al Qaeda. La notizia è stata comunicato, secondo quanto riportato dalla Cnn, tramite un tweet di una dichiarazione dello steso gruppo al Nusra, che posterebbe anche una foto che attesterebbero la morte di Al Turki. Durante gli attacchi condotti in Siria sarebbero stati uccisi altri 120 miliziani jihadisti e qaedisti, secondo quanto riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che fornisce un bilancio complessivo delle vittime della Jabhat an Nusra, ala qaedista siriana, e dello Stato islamico.
Gli USA sui raid in Siria: "Un successo"
“È stato un successo”, ha affermato il Pentagono in riferimento agli attacchi in territorio siriano, mentre il Presidente Barack Obama ha ribadito che gli Stati Uniti “non tollereranno che i terroristi trovino rifugi sicuri”. Il Commander in Chief in una breve dichiarazione prima di partire per New York per partecipare all'Assemblea generale dell'Onu ha sottolineato come la “guerra non riguardi solo l'America". E ha poi svelato: "Abbiamo sventato un complotto di al Qaida in Siria contro gli Stati Uniti e i nostri alleati”. Ad ogni modo, per Obama “lo sforzo complessivo richiederà tempo ma faremo ciò che serve per combattere questo gruppo terrorista, per la sicurezza del Paese, della regione e del mondo intero”.
I terroristi usano l'ostaggio John Cantlie: "Sarà nuovo Vietnam"
La reazione del Califfo Ibrahim, al secolo Abu Bakr al-Baghdadi, non si è fatta attendere: “Questi attacchi avranno presto una risposta, la colpa è dei figli di Saloul, tutto ciò è avvenuto a causa loro”. Il riferimento è alla monarchia saudita apparentata a Abdallah bin Ubay ibn Salul, un personaggio considerato dall’Islam come il “re degli ipocriti”. Mentre in un filmato l’ostaggio britannico John Cantlie viene utilizzato per avvertire gli occidentali che hanno trascurato “la forza e lo zelo dell’Isis: sarà un Vietnam”.