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Radio Radicale, Roberto Giachetti (Pd) ricoverato dopo 4 giorni di sciopero della sete

Roberto Giachetti, deputato del Pd, dopo quattro giorni di sciopero della fame e della sete è stato ricoverato all’ospedale San Carlo Nancy di Roma. La sua protesta è nata per chiedere di salvare Radio Radicale. Il deputato è stato ricoverato dopo i controlli che hanno evidenziato “segni clinici di disidratazione, ipotensione con astenia marcata”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il deputato del Partito Democratico, Roberto Giachetti, è stato ricoverato all’ospedale San Carlo Nancy di Roma. Giachetti ha iniziato da quattro giorni (per l'esattezza 83 ore) uno sciopero della fame e della sete per salvare Radio Radicale: tra pochi giorni scadrà la convenzione della radio con il ministero dello Sviluppo economico. Il deputato del Pd è stato ricoverato dopo alcuni controlli da cui è emerso lo stato di disidratazione di Giachetti, come riferito dallo stesso ospedale attraverso un bollettino medico, in cui si legge: “In seguito ai controlli clinici e di laboratorio effettuati questa mattina, dopo 83 ore di assenza di ingestione di alimenti solidi e liquidi, sull'onorevole Giachetti si riscontrano segni clinici di disidratazione, ipotensione con astenia marcata”.

Secondo quanto riporta ancora il bollettino, il dottor Luca Luigi Manetti, direttore Uoc di pronto soccorso all’ospedale romano, ha chiesto al paziente di riprendere immediatamente ad assumere solidi e liquidi. In seguito al rifiuto da parte di Giachetti, il dottore ha quindi disposto il ricovero in ambiente ospedaliero per “osservazione clinica”.

Giachetti aveva annunciato lo sciopero della sete il 16 maggio: “Da radicale non posso che assumermi la responsabilità di procedere con l’atto più estremo della non violenza, cioè con lo sciopero della sete. Lo inizierò oggi, a partire da mezzanotte”, sono state le parole pronunciate dal deputato dem in conferenza stampa. “Abbiamo tentato di tutto da mesi per consentire a Radio Radicale di continuare il suo servizio pubblico – spiegava Giachetti – ma tutto quello che abbiamo fatto non è stato sufficiente, la situazione è ancora bloccata. E in queste condizioni la vita della radio è prossima alla fine”. Giachetti si era rivolto anche al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, dicendosi “fiducioso nei confronti della sua volontà”. Facendo anche un appello sia a Matteo Salvini che allo stesso Di Maio, chiedendo loro di “passare dalle parole ai fatti” per salvare Radio Radicale.

Giachetti: ‘Vado avanti'

Lo stesso Roberto Giachetti ha fatto sapere, attraverso un post su Facebook, quali fossero le sue condizioni: "Da qualche ora sono ricoverato in ospedale perché, come inevitabile al quarto giorno di sciopero della fame e della sete, le condizioni fisiche cominciano a risentirne. L’alternativa, come mi hanno chiesto i medici, sarebbe stata quella di interrompere la mia iniziativa nonviolenta. Ovviamente ho rifiutato questa ipotesi". Il deputato del Pd ha ribadito l'importanza di queste ore per la vita di Radio Radicale: "Andrò avanti e continuerò a fare tutto quello che è possibile in queste ore per garantire che entro domani gli emendamenti per salvare Radio Radicale siano all’ordine del giorno del dibattito politico".

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