Province addio: il Consiglio dei Ministri approva il ddl costituzionale
Saranno graziate soltanto Bolzano e Trento che diventeranno amministrazioni autonome: così ha deciso oggi il Consiglio dei Ministri in merito alla soppressione delle Province approvando un disegno di legge costituzionale. È stato varato inoltre, dopo il sì alla Manovra in Senato di ieri, il ddl per l’introduzione del principio del pareggio in bilancio nella Costituzione.
Le Province diventeranno delle “Città metropolitane” e in questo modo, secondo la modifica, si ridurranno molte spese. “Dall’attuazione – infatti – della presente legge costituzionale deve derivare in ogni Regione una riduzione dei costi complessivi degli organi politici ed amministrativi”. Tutto questo naturalmente non avverrà in tempi brevi visto che ci troviamo di fronte a una modifica della Carta costituzionale per la quale è previsto un iter più lungo e ragionato rispetto all’introduzione di una normale legge ordinaria. Secondo la procedura prevista dall'art. 138 della Costituzione, infatti, per l'adozione delle leggi di revisione della Costituzione e per le altre leggi costituzionali sono necessarie due deliberazioni di entrambe le Camere ad un intervallo non minore di tre mesi ed a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna di queste nella seconda votazione.
Il principio di pareggio del bilancio sarà invece, spiega il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, introdotto nella prima parte della Costituzione, quella che concerne i diritti e i doveri del cittadino. Saranno modificati tre articoli della Carta: l'articolo 81, che fino ad oggi prevedeva l’obbligo di copertura delle leggi, l’articolo 53 e l’articolo sul federalismo fiscale, il 119. L’articolo 53 che oggi recita che «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività», vedrà l’aggiunta di un secondo comma: «La Repubblica, in conformità ai vincoli economici e finanziari che derivano dall'appartenenza all'Unione europea, persegue l’equilibrio dei bilanci e il contenimento del debito delle pubbliche amministrazioni, anche assicurando le verifiche a consuntivo e le eventuali misure di correzione, in base ai principi e ai criteri stabiliti con legge, approvata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna delle Camere».
Secondo il capo economista dell’Ocse Pier Carlo Padoan, ci troviamo di fronte a delle misure che vanno nella giusta direzione. “L’iscrizione del pareggio di bilancio nella Costituzione, l’allungamento dell’età pensionabile delle donne e l’abolizione di fatto delle Province sono misure che dureranno nel tempo e che daranno una sterzata giusta all’economia italiana, aumentando la credibilità e la fiducia”. I contenuti della manovra, continua, sono meglio di quanto anticipato e questo è un bene perciò vanno accolte con favore.
Antonio Di Pietro, da parte sua, continua ad annunciare la sua ferma opposizione sulla manovra.