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Prof legata alla sedia in classe, i genitori: “È falso, nostri figli sono le vittime, non lei”

La professoressa presa di mira da alcuni suoi allievi in una scuola superiore di Alessandria sarebbe stata derisa e offesa, ma non legata. Ed ora i genitori degli studenti coinvolti alzano la voce: “Non sono delinquenti, li state demonizzando”. La docente: “Si sono scusati e va bene così, si sa come sono fatti i ragazzi”.
A cura di Biagio Chiariello
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Derisa e offesa sì, legata ad una sedia e poi presa a calci no. Questa la versione dei genitori degli studenti accusati di bullismo nei confronti di, Antonella T., di Tortona, professoressa disabile di una scuola superiore di Alessandria. Dopo l’indignazione generale per l’accaduto (la sventurata, secondo quanto emerso, sarebbe stata immobilizzata con lo scotch alla sedia, con tanto di calci tirati a turno dai ragazzi, poi sospesi), nella serata di ieri madri e padri hanno rilasciato un comunicato sulla vicenda. Ritengono che sul caso si siano accesi troppi riflettori.

La versione dei genitori

“Vittima questa volta sono i ragazzi – scrivono in una nota che, affermano, si stata ‘condivisa’ con la scuola – si sono visti descrivere come delinquenti, sono stati demonizzati ingiustamente. È vero che hanno mancato di rispetto ad una insegnante che per altro ha delle difficoltà fisiche, deridendola e non dando ascolto alle sue richieste, è vero che è intervenuto un ragazzo più grande a riportare ordine, ma è assolutamente falso ed infamante che l’insegnante sia stata legata su una sedia, che sia stata presa a calci e pugni la sedia stessa. Come è assolutamente falso che filmati dell’accaduto siano stati postati sui social”. Ma in realtà i video sarebbero stati effettivamente pubblicati su Instagram per poi fare il “giro” sulle varie chat di Whatsapp, per poi essere prontamente rimossi, probabilmente dopo che gli autori della deprecabile violenza e i loro compagni si sono accorti di averla fatta grossa.

 “La scuola, gli insegnanti e noi – si legge nel documento emesso dai genitori – siamo immediatamente intervenuti nei confronti dei nostri ragazzi, perché è sicuramente grave mancare di rispetto ad un’insegnante, ancor più se incapace di difendersi, e sono stati presi provvedimenti disciplinari adeguati alle azioni commesse. Provvedimenti che i ragazzi hanno affrontato con responsabilità avendo compreso il loro comportamento non corretto, affrontando comunque derisioni ed umiliazioni da parte degli altri alunni dell’istituto. Noi genitori ci siamo schierati al fianco degli insegnanti con lo scopo di far comprendere ai ragazzi i reali valori del vivere comune ed il rispetto fondamentale degli altri”.

Anche il preside della scuola nega le violenze

Dello stesso è avviso è il preside della scuola piemontese: è vero che la donna è stata derisa e che qualche allievo ha registrato un video della scena, cancellandolo dopo, però la voce che sia stata legata alla sedia è falsa. “È successo – spiega – l’8 febbraio scorso, quando una supplente, disabile, si trovava a fare lezione in una classe prima sempre considerata una buona classe. Quel giorno era da sola, anche se normalmente – considerate anche le sue condizioni – era affiancata, per mia decisione, da un’altra insegnante”. La ricostruzione dei fatti stando al preside è la seguente: “Particolarmente timida e un po’ impacciata, ha chiesto ad alcuni ragazzi di scrivere alcune frasi alla lavagna. Ne hanno un po’ approfittato. C’è stata qualche risata di troppo e qualcuno le ha messo dello scotch nella borsetta dell’insegnante. Nessun l’ha legata e, tanto meno, presa a calci. Qualcuno poi ha ripreso con il cellulare mettendo in rete le immagini, le stesse poi tolte dai social”.

La prof perdona gli studenti

Il giorno dopo – ha proseguito il dirigente scolastico – i ragazzi e la docente sono stati convocati. “L’insegnante mi ha detto di averli perdonati”, mostrando “un atteggiamento quasi protettivo nei loro confronti”. Tutta la classe è stata punita e “ha presentato una richiesta scritta di scuse al preside e alla professoressa. Per un mese, i 26 giovani, sorvegliati da un insegnante e un bidello – hanno eseguito lavoretti di restauro, svuotato i cestini dell’Aula Magna e svolto altre attività socialmente utili”. La stessa Antonella T., ha assicurato che i ragazzi le hanno chiesto scusa: "Sono ragazzi del biennio, si sa come sono fatti. Va bene anche la punizione decisa, l'importante è che non lo facciano più" ha detto in un'intervista a repubblica.

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