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Procura Trapani: “Documentati incontri ONG – trafficanti libici. Ma nessun collegamento stabile”

Procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio spiega il perché del fermo della nave della ONG tedesca Iuventa, ma precisa: “Finalità umanitarie, non ci sono indagati per associazione a delinquere”.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, la nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet è stata intercettata in nottata al largo di Lampedusa e costretta ad approdare sull’isola. Dopo i controlli, la Procura di Trapani ne ha disposto il sequestro preventivo, per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio ha spiegato i motivi del fermo, aggiornando i giornalisti sul contenuto dell’indagine in corso. Il procuratore ha parlato di “incontri e contatti in mare” documentati fra membri della ONG tedesca e i trafficanti di uomini, precisando però che dai riscontri “non è emerso uno stabile collegamento tra l'equipaggio della Ong e i trafficanti libici”. Nessun volontario imbarcato sulla Iuventa è indagato per associazione a delinquere, poiché “le finalità dei trafficanti erano ben diversi rispetto a quelle dell'equipaggio Iuventa”. I membri della ONG operavano per “finalità umanitarie”, secondo il procuratore e l’ipotesi di un collegamento stabile con i trafficanti è “pura fantascienza”.

Ricordiamo che “la Ong Jugend Rettet, fondata nel 2015 da giovani dell'alta e media borghesia tedesca, aveva acquistato due anni fa la Iuventa nel porto di Endem, in Germania, trasformando il vecchio peschereccio in una vera nave adatta a missioni di search and rescue”. Quella tedesca è una delle organizzazioni non governative che ha rifiutato di firmare il codice di condotta proposto dal ministero dell’Interno.

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