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Processo Yara, perito conferma: “Guerinoni padre di Ignoto 1 al 99.9%”

Nel processo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti è emerso che è del 99,99999987% il rapporto di paternità naturale tra Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999, e Ignoto 1, l’uomo che ha lasciato il suo dna sul corpo di Yara Gambirasio e che è stato identificato nell’imputato.
A cura di Susanna Picone
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Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno – nel Bergamasco – morto nel 1999, è il padre di colui che è stato identificato con “Ignoto 1” e che per la scienza è Massimo Giuseppe Bossetti. Non ha dubbi Andrea Piccinini, esperto di analisi genetica dell’istituto di Medicina legale di Milano che stamattina è stato ascoltato nel corso dell’udienza del processo in corso a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Per il perito è del 99,99999987% il rapporto di paternità naturale tra Guerinoni e Ignoto 1, l'uomo che ha lasciato le sue tracce genetiche sul corpo della giovane uccisa il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra. È stato Piccinini a eseguire gli esami sulla base di campioni prelevati da frammenti, tessuti, unghie e un pezzo di osso femorale della salma di Guerinoni, riesumata due anni fa. Tra il Dna dell'autista morto anni prima dell’omicidio di Yara e quello di Ignoto 1 c’è stata una corrispondenza di 28 marcatori su 28 in ogni ripetizione del test. Questo, ha spiegato l’esperto nell’aula del processo a Bergamo, rappresenta un “risultato affidabile” soprattutto perché “è stato ripetuto con due kit diversi e su due tessuti diversi”, vale a dire un campione di unghie e un frammento dell’osso femorale dello stesso Guerinoni. Secondo l'accusa ipotizzata dal pubblico ministero Letizia Ruggeri, l’unico imputato nel processo Massimo Giuseppe Bossetti sarebbe figlio di una relazione extraconiugale tra Guerinoni e la madre del muratore, Ester Arzuffi.

Botta e risposta tra l’esperto e la difesa di Bossetti – Nel corso dell’udienza uno degli avvocati di Bossetti, Paolo Camporini, ha lamentato “troppi errori” nella consulenza di Andrea Piccinini. In particolare, il difensore ha stigmatizzato la mancata corrispondenza tra i numeri contenuti nelle tabelle redatte dallo specialista e quelli relativi agli elettroferogrammi, ovvero il grafico che rappresenta le tracce del Dna. Errori materiali che, secondo Piccinini, non finiscono con inficiare il risultato ovvero la paternità di Guerinoni di Ignoto 1. "Lei ha mai eseguito un Dna mitocondriale?”, ha chiesto la difesa di Bossetti al dottor Piccinini, che ha risposto con un no. “E non sa nemmeno che cosa è?”, ha continuato l'avvocato Camporini. Dinanzi a questo botta e risposta il presidente della Corte d'assise di Bergamo, Antonella Bertoja, ha severamente redarguito il difensore di Bossetti. “Avvocato – ha detto il presidente – non siamo qui a fare gli esami ai consulenti, è una questione di educazione”. “La corte – ha detto il magistrato – ha più volte spiegato che non devono essere poste domande sul Dna mitocondriale a chi materialmente non se ne è occupato. Per il resto, possiamo acquisire ampia letteratura”. La questione della mancata corrispondenza del Dna nucleare trovato sul corpo della vittima e quello mitocondriale è stato più volte al centro del processo per l’omicidio di Yara.

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