Processo Yara, domani la sentenza. Bossetti: “Io innocente, verità verrà a galla”
È “sereno” Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dal 16 giugno del 2014 e unico imputato nel processo per l’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra Yara Gambirasio. Domani Bossetti saprà se i giudici lo considerano l’assassino della ragazzina uccisa nel 2010 nel Bergamasco. “Sono innocente e la verità deve venire a galla”, è quanto il muratore avrebbe confidato ai suoi avvocati, che ieri sono andati a trovarlo in carcere. Gli avvocati sostengono che Bossetti è “fiducioso” per la decisione dei giudici della Corte d'Assise di Bergamo. Domani, dopo le sue dichiarazioni spontanee, i giudici si riuniranno in camera di consiglio per uscirne con il verdetto. Il muratore “parlerà con il cuore”, ha assicurato l’avvocato Claudio Salvagni, il quale ha aggiunto che “noi non abbiamo in alcun modo influito sulle sue dichiarazioni che ha scritto in questi giorni: gli abbiamo solo consigliato di evitare di parlare di aspetti processuali che abbiamo già affrontato. Parlerà quindi di sé e ribadirà di essere innocente”.
Bossetti rischia l’ergastolo per l’omicidio di Yara
Bossetti rischia l’ergastolo con isolamento diurno per sei mesi. Questa è stata infatti la richiesta dell’accusa. I giudici di Bergamo dovranno valutare quanto emerso nel processo di primo grado. Per 45 udienze accusa e difesa si sono date battaglia nel ricostruire quanto accaduto il 26 novembre del 2010, giorno della scomparsa di Yara Gambirasio. Al centro dell'inchiesta c'è il Dna, la “prova regina” secondo l’accusa ma che lascia dubbi nella difesa. Inoltre, secondo l’accusa, contro il muratore ci sono anche altri indizi: dal passaggio del furgone davanti alla palestra di Brembate Sopra da dove è scomparsa Yara alle fibre sulla vittima compatibili con la tappezzeria del suo Iveco; dalle sferette metalliche sul corpo della ragazzina che rimandano al mondo dell'edilizia all'assenza di alibi per l'imputato e al suo tentativo di fuga il giorno dell'arresto. Elementi su cui la difesa di Bossetti ribatte punto su punto.
Il processo a Massimo Bossetti
Il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio è iniziato il 3 luglio dello scorso anno. Il pm Letizia Ruggeri ha chiesto l’ergastolo e sei mesi di isolamento diurno, le parti civili hanno chiesto un risarcimento pari a oltre tre milioni di euro. La difesa ha invocato l’assoluzione. In aula, nel corso delle ultime udienze, sono entrate anche le lettere che Bossetti ha scritto a una detenuta del carcere in cui è rinchiuso: un’altra prova, secondo l’accusa, del coinvolgimento del muratore nell’omicidio. Domani, dopo le dichiarazioni spontanee preparate da Bossetti, sarà la presidente Antonella Bertoja a leggere la sentenza, lontano da fotografi e telecamere non ammessi in aula a causa del “clima avvelenato” creatosi intorno al processo Gambirasio.